"IL BAVAGLIO" A SEL

Nota del circolo anagnino del partito di Vendola dopo la voce circolata in cittą circa una denuncia fatta da un amministratore comunale del Pd per il manifesto che gli stessi vendoliani avevano appeso alla fine del 2014

Agitazione politica ad Anagni. In città da qualche giorno si parla di una denuncia effettuata da un amministratore comunale nei confronti della segretaria del circolo locale di Sel per un manifesto appeso dagli stessi membri del partito alla fine del 2014. Una nuova nota dei vendoliani specifica quanto si voleva comunicare nel manifesto oggetto della disputa e sottolinea lo stato di impossibilità comunicativa in cui si trova la Città dei papi. Nella nota si legge: "Ci riferiscono che è stata presentata una denuncia penale contro Sel di Anagni per il manifesto di auguri di fine anno. Non sappiamo per iniziativa di chi, né i motivi della denuncia. Supponiamo si tratti di qualche esponente della amministrazione comunale che si sarebbe risentito, anche alla luce dell'avvertimento verbale fatto personalmente alla nostra segretaria, con la promessa di “prendere provvedimenti”. Se l'intenzione è quella di intimidirci, si tratta di un tentativo vano. Nulla può scalfire il nostro impegno verso i cittadini. Esprimere opinioni pubblicamente è un atto politico dovuto nei confronti della città. Quello che ci auspicavamo è che si uscisse dalle stanze dei bottoni. Si è scelto invece il pubblico silenzio, si è scelto di non confrontarsi con le altre forze politiche, di sottrarsi al pubblico confronto, fondamentale affinchè la discussione politica sia costruttiva. Quello che volevamo far emergere dal manifesto  - si legge nello scritto - è l'anomalia rappresentata da una sorella consigliere (legittimamente eletta, vogliamo sottolinearlo) e un fratello assessore. Se il consiglio comunale è l'organo che deve sindacare l'operato della giunta, come può svolgere la sua funzione essenziale se vi sono tra giunta e consiglio legami di stretta parentela? Per avere espresso questo legittimo dubbio siamo passibili di denuncia? Per quanto riguarda invece il rapporto tra ladri e politica abbiamo semplicemente espresso una diffusa opinione! Esprimendola non ci riferiamo a nessun eletto, bensì a quegli elettori che al momento del voto fanno considerazioni e valutazioni di natura non politica ma di convenienza personale. Da quando si è inserita la nuova giunta è palese da parte della stessa un'insofferenza derivante dallo stato dei conti comunali, ma mai è stato reso noto a quanto ammontino i debiti fuori bilancio.Presupposto essenziale di ogni buon amministratore - continua la nota -, oltre all’onestà che dovrebbe essere scontata e al di là dell’appartenenza politica, è la trasparenza dei suoi atti nel rapporto con i cittadini che amministra. In questa trasparenza è compresa l’informazione che l'Ente ha il dovere di fornire ai cittadini sempre e comunque, sia quando deve comunicare azioni positive di cui può legittimamente prendersi il merito, sia quando deve comunicare situazioni di difficoltà di complessa risoluzione, siano esse dovute alla cattiva gestione di precedenti amministrazioni o a suoi errori. Apprendiamo in questi giorni dalla stampa che sarà istituito un fondo di solidarietà in Comune con il contributo volontario dei cittadini. Iniziativa mertitoria, anche se temiamo la deriva che possa originarsi dalla nascita di uno “Stato caritatevole” che vada a sconfinare e a sostituire alcune delle funzioni e doveri dello stato sociale. Iniziativa che entra però in contraddizione con l'erogazione di ben 200.000 euro di premi di rendimento ai dirigenti dell'ente comunale. L'amministrazione della cosa pubblica è tale se a servizio del cittadino. Noi chiediamo di rispondere pubblicamente alle domande che vi abbiamo posto non per una nostra soddisfazione personale ma per dovuto rispetto nei confronti della cittadinanza che vi ha scelto per amministrare. La volontà di censurarci, se ciò che ci è stato riferito è vero, non nuoce a Sel, ma alla cittadinanza tutta e al confronto politico, base di ogni democrazia che possa essere definita tale. Comunque, se vi sono gli estremi per una querela - concludono i membri del circolo anagnino -, ci prenderemo le nostre responsabilità davanti la magistratura, non ci sottrarremo a esse, soprattutto per difendere un metodo più che un contenuto: quello della libera espressione di un'opinione, anche se in modo ironico e sarcastico". Da valutare quali saranno le conseguenze di questa situazione, se è stata veramente presentata la denuncia. Di certo c'è il fatto che la satira e la critica ad Anagni non sono ben viste dall'amministrazione comunale.