Approvato l'emendamento presentato dal senatore Francesco Scalia: "Si tratta di un intervento di radicale sburocratizzazione esteso all’intero territorio nazionale"
Approvato l'emendamento presentato dal senatore Francesco Scalia: "Si tratta di un intervento di radicale sburocratizzazione esteso all’intero territorio nazionale"
E’ stato approvato dal Senato l’emendamento relativo
alle “Zone a burocrazia zero” proposto dal senatore Francesco Scalia
(Pd) al disegno di legge di conversione del d.l. n. 126/2013, recante
misure finanziare urgenti in favore di regioni ed enti locali ed
interventi localizzati nel territorio. L’emendamento dispone che, in via
sperimentale, fino al 31 dicembre 2014, sull’intero territorio
nazionale si applica la disciplina delle zone a burocrazia zero. Tale
disciplina prevede che i provvedimenti conclusivi dei procedimenti
amministrativi di qualsiasi natura ed oggetto avviati su istanza di
parte, fatta eccezione per quelli di natura tributaria, di pubblica
sicurezza e di incolumità pubblica, sono adottati in via esclusiva
dall’ufficio locale del Governo, istituito presso ogni provincia,
presieduto dal Prefetto e composto da un rappresentante della Regione,
da un rappresentante della Provincia e da un rappresentante del Comune
interessato. I provvedimenti conclusivi di tali procedimenti si
intendono senz’altro positivamente adottati entro 30 giorni dall’avvio
del procedimento se un provvedimento espresso non é adottato entro tale
termine. Il dissenso di uno o più componenti, a pena di inammissibilità,
deve essere manifestato nella riunione convocata dal prefetto, deve
essere congruamente motivato e deve recare le specifiche indicazioni
delle modifiche e delle integrazioni eventualmente necessarie ai fini
dell’assenso. Si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione il
cui rappresentante non partecipa alla riunione medesima, ovvero non
esprime definitivamente la volontà dell’amministrazione rappresentata.
“Si tratta di un intervento di radicale sburocratizzazione esteso
all’intero territorio nazionale – commenta soddisfatto il senatore Scalia
- Nell’anno decisivo per la ripartenza economica del nostro Paese, le
istanze di autorizzazione relative ad insediamenti produttivi dovranno
essere decise entro trenta giorni da un organo rappresentativo di tutti i
livelli di governo. Ed il decorso inutile del termine equivarrà ad
assenso”. L’ufficio locale del Governo è istituito in ciascun capoluogo
di provincia con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su
richiesta della regione, d’intesa con gli enti interessati e su proposta
del Ministro dell’interno. “Una volta che la norma sarà approvata anche
dalla Camera e sarà divenuta, quindi, legge, -continua il Senatore
Scalia- chiedo che il presidente Zingaretti attivi con immediatezza le
procedure per l’istituzione degli uffici locali del Governo nei
capoluoghi delle province del Lazio. Prima partiamo e prima degli altri
territori potremmo essere competitivi nell’attrazione di nuovi
insediamenti produttivi e nel sostegno a quelli esistenti”. La norma
prevede inoltre, in aggiunta a questa misura operativa in tutto il
territorio nazionale, che entro il 30 giugno 2014 le Regioni, le Camere
di commercio, i comuni e le associazioni di categoria possano stipulare
convenzioni per attivare percorsi sperimentali di ulteriore
semplificazione amministrativa per gli impianti produttivi e le
iniziative ed attività delle imprese sul territorio, in ambiti
delimitati e a partecipazione volontaria, anche mediante deroghe alle
procedure ed ai termini per l’esercizio delle competenze facenti
esclusivamente capo ai soggetti partecipanti. “Abbiamo così la
possibilità – conclude Scalia - di sperimentare forme di ulteriore
semplificazione amministrativa nel nostro particolare territorio, che
unite agli incentivi previsti dall’accordo di Programma e dalla legge
sull’indotto Fiat, potranno svolgere un ruolo importante nell’attrazione
di nuovi investimenti produttivi”.