MARANGONI, LA PRESA DI POSIZIONE DELLA CISAL

"La Fialc - Cisal apprezza e condivide l’iniziativa delle Os e dei lavoratori per una manifestazione a Roma davanti a Palazzo Chigi. Ci auspichiamo che nel prossimo incontro al Ministero del 6 novembre ci sia una presa di posizione chiara da parte dell’azienda".

La segreteria provinciale Fialc – Cisal di Frosinone, nella persona del segretario Massimo Arilli  in riferimento alla vertenza Marangoni Tyre, dove è presente con un proprio Rsu il lavoratore Marco Rossi, ritiene doveroso fare alcune considerazioni: Lo stabilimento Marangoni tyre di Anagni , che occupa 420 lavoratori più l’indotto, produce circa 12000 pneumatici al giorno per autovetture e trasporto leggero è fermo dal mese di agosto 2013 e non ha più ripreso le attività, perché la proprietà ha deciso la cessazione al 31/12/2013. Nei primi giorni di settembre in una riunione ufficiale presso Unindustria di Frosinone l’amministratore delegato Massimo Dalessandri dichiarava la chiusura dello stabilimento. Da quel momento c’è stata un imponente mobilitazione delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori, delle istituzioni territoriali, l’amministrazione provinciale, i sindaci dei comuni limitrofi, il Prefetto, la Regione Lazio e il Ministero dello Sviluppo economico, con un susseguirsi di incontri presso la Regione e il Ministero. Nell’ennesimo incontro al Mise, il giorno 24 la responsabile del Mise, Brunetti, annunciava che attraverso il Contratto di sviluppo si stanziavano 20 mln di € in parte come credito agevolato e in parte a fondo perduto , questa cifra si aggiunge agli 81 mln del Contratto di programma Anagni - Frosinone. Invece la Marangoni tyre ribadiva le stesse parole: “in assenza di un partner lo stabilimento non riparte” tant’è che annunciava l’apertura della procedura di Mobilità per tutti i dipendenti. La Fialc – Cisal plaude all’impegno della Regione e del Ministero per l’impegno profuso e il concreto risultato ottenuto, altresì condanna fermamente il comportamento della società Marangoni Tyre, che a nostro avviso sta mancando di rispetto ai lavoratori, alle Os e in particolare alle Istituzioni. In questi mesi nonostante le aperture, le disponibilità in termini economici, non è stata in grado di presentare un serio e credibile “piano di necessità” ovvero un progetto di innovazione tecnologica, ma dimostra l’indifferenza rispetto agli impegni economici messi in campo dal Mise. La Fialc-Cisal auspica che nel prossimo incontro al Ministero del 6 novembre ci sia una presa di posizione chiara da parte dell’azienda. Non gli sarà consentito ancora di tergiversare e fare tattica, deve “giocare a carte scoperte”. La Fialc - Cisal apprezza e condivide l’iniziativa delle Os e dei lavoratori per una manifestazione a Roma davanti a Palazzo Chigi, certamente utile a tenere alto il livello di attenzione su una vicenda che coinvolge circa 600 famiglie su un territorio già devastato sul piano occupazionale.