PERSEGUITATO DAGLI STROZZINI, SCATTANO LE MANETTE

Sotto minacce e percosse un imprenditore del posto per un prestito di 1300 euro. In manette tre rom di 49, 32 e 27 anni

Questa mattina, i militari delle Compagnie di Pontecorvo e Sora, coordinati dal Comando provinciale di Frosinone, stanno eseguendo il provvedimento di sequestro preventivo beni emesso, in data 13 luglio, dal Gip del Tribunale di Cassino,  confronti dei componenti di una famiglia di etnia rom residente a Sora, resisi responsabili dell’instaurazione di dinamiche usurarie nei confronti di un imprenditore del luogo. Il provvedimento è scaturito dall’attività investigativa posta in essere nel mese di ottobre 2012 dai militari della Stazione di Arce (FR), quando percepirono che nei confronti del predetto imprenditore, all’epoca gestore di un impianto di distribuzione carburanti sito ad Arce, si stava ponendo un’ azione di intimidazione da parte di alcuni  soggetti di etnia rom residenti a Sora. In particolare  l’attività investigativa faceva emergere che l’imprenditore, trovandosi in palesi difficoltà economiche, si era rivolto ai creditori chiedendo inizialmente un prestito per la somma complessiva di euro 1.300, materialmente consegnatagli il 29 settembre 2012 e, nella circostanza gli era stato  imposto  il pagamento di cospicui interessi, in relazione alla somma prestata, ovvero di euro 200 da corrispondere al termine dei due giorni successivi, contestualmente al saldo del debito fissato per il 1° ottobre 2012. E’ opportuno rilevare che gli interessi richiesti, rispetto alla somma prestata, rappresentavano l’imposizione di un tasso usurario pari al 230% circa mensile, in aderenza alle consuete logiche criminali per le quali i tassi usurari generalmente risultano inversamente proporzionali al tempo stabilito per la restituzione dei crediti. Alla scadenza prefissata, non potendo restituire la somma ricevuta, la vittima temporeggiava fino al’'11 ottobre 2012, ovvero fin quando gli usurai si presentavano al distributore e, dopo reiterate e credibili minacce, gli sottraevano la sua autovettura marca Bmw serie 3, quale garanzia di pagamento. Il 14 ottobre 2012 l’usurato, avendo racimolato la somma di euro 1000, recandosi a Sora presso i creditori, riusciva ad ottenere la restituzione del veicolo ma, nella circostanza veniva ulteriormente minacciato e picchiato. Considerando le circostanze, tempestivamente segnalate alla locale Stazione, temendo che la situazione potesse effettivamente pregiudicare anche l’incolumità della vittima, i militari intervenivano e dopo aver raccolto diverse e concordanti testimonianze di soggetti che, a vario titolo, erano stati coinvolti nelle suddette trame criminose, acquisivano un solido quadro indiziario nei confronti degli usurai, tutti appartenenti ad un’unica famiglia (padre 49 enne e i figli di 32 e 27 anni). La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, nella persona del sostituto Procuratore Alfredo Mattei che, viste le risultanze investigative raccolte e rilevando la gravità della situazione oramai accertata, richiedeva nei confronti dei suddetti indagati la custodia cautelare in carcere che veniva concordata dal Gip del Tribunale di Cassino, Angelo Valerio Lanna, in riferimento ai reati perpetrati in concorso continuato finalizzato all’usura, all’estorsione, alla rapina, alle minacce ed alle lesioni, emettendo i provvedimenti restrittivi che in data 18 dicembre 2012, venivano notificati ed eseguiti dai militari della Stazione carabinieri di Arce in collaborazione con il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pontecorvo. Successivamente, il 4 febbraio 2013, il Gip di Cassino disponeva un incidente probatorio finalizzato alla ricognizione di persone nei confronti degli indagati. Nel contesto delle conseguenti attività investigative, poste in essere dai militari della Stazione carabinieri di Arce, che permettevano di acclarare che gli indagati, pur non disponendo di adeguate e legittime fonti di reddito, di fatto disponevano di un consistente patrimonio costituito da beni immobili, veicoli di grossa cilindrata e somme di denaro depositate presso istituti di credito nonché che il patrimonio censito, in parte  era fittiziamente intestato a familiari conviventi, consentivano all’autorità giudiziaria inquirente di rilevare la necessità di procedere al sequestro preventivo dei beni in loro possesso, propedeutico all’eventuale e conseguente confisca ai sensi dell’art. 12 sexies della legge 356/92,  il cui decreto dispositivo emesso in data  13 luglio 2013 dal Gip nei confronti dei patrimonio censito (del valore stimato di euro 800.000), veniva eseguito nella mattinata odierna e riferito a: 4 unità abitative ubicate nel comune di Sora; 2 autovetture marca Mercedes classe E serie 270 e classe C serie 200;1 autovettura marca Wolksvagen Golf serie VI 1.9 TDI; 1 autocarro adibito al trasporto di animali e somme depositate sui cinti correnti.