"NESSUNO TOCCHI IL CENTRO TRASFUSIONALE"

A tuonare č il primo cittadino della cittadina lepina, Mario Cacciotti: " Ad un anno dal salvataggio del centro trasfusionale di Colleferro torna ancora l’ipotersi di una chiusura? E’ impensabile e inaccettabile"

“Giù le mani dal Centro trasfusionale dell’ospedale di Colleferro! Nessuno toccherà un servizio efficiente e indispensabile per il territorio”. Il sindaco Mario Cacciotti interviene preoccupato dalla nuova possibilità di una chiusura. “Se qualcuno sta pensando di tagliare le spese della sanità a discapito dell’utenza di questo territorio – dice Cacciotti – ha fatto male i suoi conti. Non staremo di certo a guardare senza far niente. Ad un anno dal salvataggio del centro trasfusionale di Colleferro torna ancora l’ipotersi di una chiusura? E’ impensabile e inaccettabile. Se la cosa andrà avanti interverremo come un anno fa per impedirlo”. Proprio nel maggio del 2012 il Comune si oppose alla scelta dell’Asl di chiudere l’ambulatorio di Medicina trasfusionale e Patologia dell’emostasi riuscendo, a seguito di colloqui e incontri con il direttore generale di Tivoli, Nazareno Brizioli, a far rientrare la decisione. Il direttore aveva infatti promesso che il Centro non avrebbe chiuso ma operato in sinergia con quello di Tivoli, con cui sarebbe stato collegato attraverso la telemedicina, per garantire il servizio all’utenza e la disponibilità di sangue, sia per la routine che per le emergenze e le urgenze sanitarie, nell’arco dell’intera giornata. Appena un anno dopo, però, il nuovo allarme che preoccupa fortemente il sindaco. “Strano che i lavori per la rianimazione siano ancora fermi – aggiunge Cacciotti -. Non vorrei che qualcuno stia ripensando più in generale alla collocazione del nostro ospedale nella sanità laziale, perché non lo permetterò. E sono certo che saranno d’accordo con me i cittadini e i Sindaci di tutto il comprensorio. Questo ospedale è un forte punto di riferimento in tutta l’area e va salvaguardato. Era e rimane una struttura strategica di enorme importanza per i cittadini di questo comprensorio, molti dei quali sono anziani. E’ perciò impensabile immaginare che possano un domani essere costretti a rivolgersi altrove per trovare le cure necessarie. Come ho sempre sostenuto, il nostro è un ospedale di eccellenza – conclude il sindaco Cacciotti –. Invece di pensare a tagliare, bisogna potenziare strutture e personale, che è ancora carente. Coloro che vi lavorano sono quanto di meglio c’è in termini di professionalità e capacità umane e non vanno perciò penalizzati ma aiutati nel loro impegno quotidiano”.