SCIOPERO AD OLTRANZA PER I LAVORATORI DI CIOCIARIA OGGI

SCIOPERO AD OLTRANZA PER I LAVORATORI DI CIOCIARIA OGGI
Da domani Ciociaria Oggi potrebbe non essere più in edicola. Giornalisti, grafici, fotografi, segretarie e personale amministrativo del quotidiano, dopo aver avuto mesi e mesi di pazienza, hanno deciso di dire basta e scioperare a partire dalle 15.00: non hanno più intenzione di lavorare gratis. Troppi, infatti, i mesi di stipendio arretrati non corrisposti dall’imprenditore pontino Armando Palombo, che a maggio ha rilevato le quote della Nuova Editoriale Oggi Srl dopo che erano state sequestrate dalla Procura della Repubblica per un’indagine riguardante i fondi per l’editoria.
Il nuovo editore, che ha deciso di darsi ai giornali nonostante non avesse alcuna esperienza nel mondo editoriale, ha affidato la gestione diretta dei quotidiani Ciociaria Oggi e Latina Oggi al figlio Andrea, consigliere comunale di Latina appena 32enne, che ancor prima di concludere l’affare ha convocato tutti i giornalisti della testata per avvertirli di un imminente cambio di rotta, parlando di premi di produttività, redazioni nuove e all’avanguardia, estensione su altre province, collaborazioni con le tv, creazione di siti internet e tanto altro, salvo poi non corrispondere neanche gli stipendi e chiudere le redazioni già esistenti.
Ora come ora il futuro di Ciociaria Oggi, storico quotidiano della provincia di Frosinone, è davvero incerto. E’ per questo che tutto il personale giovedì scorso ha deciso di adottare una forma di protesta forte. Quella dello sciopero ad oltranza, il primo dopo 25 anni di onorata attività, in attesa che vengano pagati almeno un paio di stipendi (deve ancora essere saldata addirittura la 13esima 2011), che venga stabilito un piano di rientro dei compensi arretrati e che ci siano impegni scritti sulla regolarità delle retribuzioni a partire dal prossimo anno. "Se questo non avverrà – dicono i giornalisti – siamo pronti a far chiudere il giornale. Perché dovremmo continuare a lavorare gratis mentre i ricavati delle vendite e delle pubblicità finiscono nelle tasche dell’editore?".
Per venerdì prossimo, inoltre, è stato fissato un incontro presso la Regione Lazio con l’obiettivo di ottenere la Cassa integrazione, ma se prima non si sblocca la situazione dei compensi arretrati le parti sindacali sono pronte a disertare il tavolo. Sono settimane che l’azienda promette di fornire il piano di rilancio industriale, propedeutico alla firma dell’ammortizzatore sociale, ma ad oggi non è ancora stato presentato: esisterà? Difficile da credere, visto che in pochissimo tempo è stata chiusa la redazione di Sora, sta per essere chiusa la redazione di Fiuggi (per la quale è arrivato lo sfratto, in quanto nell’ultimo anno è stata pagata solamente una mensilità d’affitto) e i lavoratori della redazione di Cassino sono stati lasciati al freddo e al buio a causa del mancato pagamento delle bollette dell’elettricità e costretti a lavorare presso internet point, saldati di tasca propria: in pratica pagano per lavorare!
Ben 7 i giornalisti che in poche settimane hanno presentato le dimissioni per giusta causa solo per poter accedere all’istituto della disoccupazione, visto che non riuscivano più ad andare avanti e neanche a comprare il pane quotidiano. Qualcuno, addirittura, ha perso la casa che aveva deciso di comprare perché non ha potuto continuare a pagare le rate del mutuo! D’altronde sono ben cinque mesi e mezzo di stipendi non pagati, oltre alla 14esima 2011-2012, alla 13esima 2012 e addirittura al saldo della 13esima 2011. Senza considerare i vari rimborsi bloccati e quelli trattenuti e non ancora erogarti, come l’Irpef. E gli scatti di anzianità e di livello non considerati affatto. E i telefonini aziendali inutilizzabili a causa delle bollette non pagate. E le lampadine fulminate da mesi nella redazione centrale di Frosinone, nei cui bagni non esiste più neanche la carta igienica, acquistata solo grazie a una “colletta” del personale.
Per i poligrafici lo sciopero è stato indetto all’unanimità dai sindacati Cgil, Cisl e Uil mentre i giornalisti lo hanno proclamato come gruppo intra-aziendale, senza l’appoggio e la copertura dell’Associazione Stampa Romana, il cui segretario ha deciso di non intraprendere l’unica iniziativa a questo punto ormai possibile. E’ per questo che sabato mattina l’Ufficio Personale della Neo Srl ha inviato una lettera intimidatoria a tutti gli aderenti allo sciopero minacciando che “eventuali assenze individuali saranno considerate dall'azienda assenze ingiustificate con la conseguenza che l'azienda adotterà i previsti  provvedimenti disciplinari” e diffidando “i lavoratori che hanno sottoscritto il comunicato ad adottare forme di astensioni collettive dal lavoro in violazione delle normative vigenti ed in particolare senza la proclamazione da parte delle organizzazioni sindacali presenti in azienda a cui devono fare riferimento”.
La risposta dei lavoratori non si è fatta attendere. Nel pomeriggio un nuovo comunicato all’azienda. “La presente per confermare lo sciopero già indetto per il giorno 17 dicembre e per diffidare l’azienda da ulteriori condotte antisindacali, rispetto alle quali tutti i firmatari dello sciopero si riservano di adire le vie legali. Il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione Italiana (articolo 40) e assumere atteggiamenti atti ad impedire, ostacolare o scoraggiare la partecipazione dei lavoratori a tale iniziativa costituisce  condotta antisindacale”. Quindi il chiarimento delle normative, le quali stabiliscono che per scioperare non occorre obbligatoriamente l’intervento dei sindacati: “Per sciopero s'intende ogni astensione collettiva dal lavoro di lavoratori subordinati promossa dai sindacati – ma è concepibile anche uno sciopero proclamato da gruppi intra-aziendali o interaziendali, senza alcun intervento del sindacato – avente per finalità di ottenere, esercitando una pressione sui datori di lavoro, miglioramenti della situazione economica e delle condizioni di lavoro”. Infine, per chiarire ogni dubbio, la sentenza della Cassazione Civile, Sezione Lavoro, numero 23552 del 17 dicembre 2004: “[…] privi di rilievo l'apprezzamento obiettivo che possa farsi della fondatezza, della ragionevolezza e dell'importanza delle pretese perseguite dallo sciopero, nonché la mancanza sia di proclamazione formale sia di preavviso al datore di lavoro sia di tentativi di conciliazione sia d'interventi dei sindacati, mentre il fatto che lo sciopero arrechi danno al datore di lavoro, impedendo o riducendo la produzione dell'azienda, è connaturale alla funzione di autotutela coattiva propria dello sciopero stesso.”.
Sciopero confermato, quindi, per oggi. Ad oltranza e con manifestazioni di piazza. E non è escluso che la copia odierna di “Ciociaria Oggi” sia l’ultima ad arrivare nelle edicola…