OPERAZIONE "MY FRIEND"

Sgominata una banda di falsari che operava in tutta Europa producendo documenti e denaro falsificati

Sgominata dai carabinieri della Compagnia di Pontecorvo un'organizzazione criminale dedita alla commissione di una serie indeterminata di reati in materia di “falsità materiale in certificati amministrativi, documenti di identificazione, permessi di soggiorno nonché acquisto e detenzione di banconote falsificate”, operante su tutto il territorio nazionale. Tre le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di tre cittadini italiani residenti in Campania, ritenuti responsabili di “associazione per delinquere, contraffazione di altri pubblici sigilli o strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e uso di tali sigilli e strumenti contraffatti, falsità materiale commessa dal privato, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, resistenza a pubblico ufficiale, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati, evasione, e contraffazione o alterazione di titoli di soggiorno”. I componenti del sodalizio criminoso venivano contattati dagli acquirenti committenti provenienti sia da tutto il territorio nazionale che dai paesi del nord Europa ai quali, previo corrispettivo in denaro, fabbricavano o comunque realizzavano i falsi documenti (codici fiscali, carte di identità, patenti di guida, passaporti, titoli di viaggio per stranieri, permessi di soggiorno) utilizzando moduli in bianco che a loro volta acquistavano sul mercato illegale e timbri  - anche a secco – con le impronte degli enti e degli strumenti destinati alla pubblica certificazione. Oltre ad una serie indeterminata di delitti in materia di acquisto e detenzione di banconote falsificate che comprovava un illecito traffico anche con soggetti provenienti dall’Olanda. Cospicue le quantità di banconote immesse sull’illecito mercato, con forniture che variavano da 10.000 a 70.000 euro per volta.  L’operazione, convenzionalmente denominata “My friends”, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e condotta fra le province di Napoli e Caserta ed ha visto la partecipazione di oltre trenta carabinieri che la notte scorsa hanno eseguito gli arresti oltre che le perquisizioni locali nei confronti  dei soggetti ritenuti vicini all’attività criminosa. I militari della Compagnia carabinieri di Pontecorvo, diretti dal tenente Sebastiano Maieli, hanno avviato l’intensa attività investigativa nel luglio 2009 a seguito di una collaterale attività d’indagine finalizzata a contrastare un illecito traffico di sostanze stupefacenti, tra il frusinate e l’area campana, nel cui ambito, poi, emersero alcuni contatti con il sodalizio criminale operante nell’ambito delle falsità materiali e produzione e commercio di documenti e banconote false. Coinvolti nelle attività del sodalizio due interi nuclei familiari con l’impiego delle donne-coniugi e dei figli (anche minori) nelle consegne del materiale e delle banconote false ai vari committenti. La vasta operazione, ha consentito di interrompere, oltre al flusso di banconote false, anche un’imponente commercializzazione di documenti falsi attraverso i quali veniva favorita la permanenza sul territorio nazionale di soggetti extracomunitari nonostante il loro stato di clandestinità. Nelle fasi dell’indagine, poi, ad avvalorare l’ipotesi investigativa, sempre i militari della Compagnia carabinieri di Pontecorvo, operavano controlli, perquisizioni e arresti di alcuni soggetti committenti ai quali venivano per l’appunto sequestrati documenti falsi realizzati dall’organizzazione criminale. Di particolare rilievo l’operazione condotta il 26 febbraio 2010 allorquando, in Napoli, veniva scoperta una “stamperia” all’interno di un’abitazione con rinvenimento e sequestro di:

-       37 carte di identità in bianco;

-       5 carte di identità contraffatte:

-       78 marche da bollo;

-       10 timbri anche a secco con le impronte degli enti e degli strumenti destinati alla pubblica certificazione;

-       patenti di guida in bianco;

-       computer e stampanti;

-       scanner per la riproduzione dei documenti.

Nel corso delle operazioni, sono state complessivamente tratte in arresto sei persone di cui tre cittadini italiani e tre senegalesi e denunciati in stato di libertà altri sei cittadini italiani e due stranieri, tutti residenti nelle province di Napoli e Caserta e responsabili, a vario titolo, dei suddetti reati.