MINACCIA CASTAGNETI:ARRIVA IL 'CINIPIDE GALLIGENO'

L'unica strada percorribile per frenare l'avanzata del temibile quanto rovinoso parassita dei castagneti, sembra essere la prevenzione, evitando l'introduzione e la diffusione di piantine provenienti dalle aree a rischio.

Prevenzione e lotta al cinipide del castagno. Questo il tema al centro dell'incontro pubblico tra autorità e cittadini, che si è tenuto lo scorso 8 maggio presso la Sala Consiliare del comune di Carpineto Romano
All'evento hanno preso parte il sindaco del paese, nonché presidente della XVIII Comunità montana dei Monti Lepini, Quirino Briganti, l'onorevole Renzo Carella e il professore Ludovici, agronomo forestale.
“ I nostri castagneti sono stati duramente colpiti dalla presenza infestante di un nuovo insetto, il cinipide, che costituisce una grave minaccia per la castanicoltura” così ha sentenziato il primo cittadino che, mostrandosi particolarmente preoccupato, ha auspicato la messa in atto di una efficace quanto tempestiva azione di lotta e prevenzione su tutto il territorio, essendo la castagna e il marrone fonti di reddito aggiunto per molti dei paesi dei Monti Lepini e non solo. In chiusura del suo personale intervento, il sindaco ha invitato, quanti ne fossero a conoscenza , di segnalare la sospetta presenza di infestazioni ai comuni, alla Provincia o alle comunità montane, al fine di avere una mappatura ben chiara della drammatica situazione.
Anche l'On. Renzo Carella ha voluto ribadire l'importanza di tale necessità, invitando i diversi coltivatori ad unirsi in una sorta di associazione, pronta a fornire informazioni più dettagliate in proposito, a chiunque ne facesse richiesta, cercando così, di arginare iniziative personali, spesso troppo zelanti e tutt'altro che efficaci.
“ Il cinipide galligeno originario del nord della Cina – ha spiegato il professore Ludovici- si presenta come una piccola vespa, di circa due centimetri, con un corpo nero e zampe gialle. L'infestazione si identifica per la presenza su germogli, foglie ed infiorescenze delle cosiddette galle: escrescenze tondeggianti che contengono le larve dell'insetto.”
Combattere e distruggere l'imenottero è impresa tutt'altro che facile, come ha argomentato l'agronomo :“ I metodi di difesa sono assai limitati; gli interventi chimici, improponibili in ambienti boschivi, risultano ecologicamente pericolosi, e illegali mentre il controllo biologico del parassita tramite l'uso di antagonisti naturali sia indigeni che importati dai luoghi di origine, seppur mostra una iniziale capacità, richiede tempi di attuazione lunghissimi”.
Alla luce dei fatti, ancora una volta, l'unica strada percorribile per frenare l'avanzata del temibile quanto rovinoso parassita dei castagneti, sembra essere la prevenzione, evitando l'introduzione e la diffusione di piantine provenienti dalle aree a rischio.