ELENA CALANDRA IN VISITA A COLLEFERRO

La nuova soprintendente ai Beni archeologici della Regione lazio si è recata prima al castello di Piombinara e poi al museo comunale

La nuova soprintendente ai Beni archeologici del Lazio, Elena Calandra, è venuta a Colleferro per conoscere più da vicino le realtà locali della cui tutela si occuperà a seguito dell’incarico da poco ricevuto. Accompagnata dall’ispettore della stessa Soprindendenza, Alessandro Betori e dal direttore del museo archeologico del territorio toleriense, Angelo Luttazzi, si è recata dapprima sul sito del castello di Piombinara, dove sono da anni in corso importanti lavori di scavo, quindi nei locali del museo comunale. Nella struttura museale,  Elena Calandra si è incontrata con i rappresentanti del Comune: il vice sindaco Giorgio Salvitti e l’assessore alla Cultura Cinzia Sandroni, accompagnati dal consigliere Rocco Sofi e dal segretario Antonio Rocca, i quali hanno ribadito la volontà di una fattiva collaborazione tra gli enti per tutelare il patrimonio esistente sul territorio, cercando di renderlo fruibile, il più possibile, alla cittadinanza. Ad attendere la soprintendente c’erano anche i soci della cooperativa "Il betilo", Mauro Lo Castro, Tiziano Cinti e Rosaria Olevano, che da anni collaborano con il museo, tra l’altro, nell’ambito della missione archeologica del castello di Piombinara, i quali hanno mostrato ai presenti il nuovo laboratorio, appena ultimato, che viene annesso al museo per migliorare i numerosi servizi già ampiamente offerti alla città. Elena Calandra si è complimentata per il lavoro fatto in tutti questi anni ed ha espresso l’augurio che si possa proseguire con continuità sulla strada intrapresa. Nel corso della visita, durante la quale sono stati mostrati alla gradita ospite i reperti custoditi nelle varie sale del museo, è stata sottolineata la volontà da parte dell’amministrazione comunale di continuare con la missione archeologica intrapresa decenni orsono, al fine di riportare alla luce una delle più importanti testimonianze archeologiche del territorio. I diretti interessati, tuttavia, si sono mostrati alquanto preoccupati riguardo al futuro, vista la difficoltà di procedere speditamente, soprattutto a causa di nuove disposizioni ministeriali, che rendono più complesso ottenere il beneplacito per le campagne di scavo.