ALIQUOTE IMU E ADDIZIONALE IRPEF

Il Consiglio comunale approva

Un occhio di riguardo alle fasce deboli della popolazione e con situazioni di disagio e alla ripresa economica, nonostante il pesante deficit di bilancio ereditato dal passato. Sono stati questi i principi ispiratori nel lavoro di elaborazione delle aliquote Imu e del relativo regolamento, approvati a maggioranza dal consiglio comunale nella seduta del 31 ottobre scorso. Un lavoro lungo e certosino, quello portato a termine dall’assessore alle Finanze Riccardo Mastrangeli e da tutta la struttura di settore che ha lavorato alacremente, per bilanciare e contemperare i tanti ed eterogenei aspetti in gioco: economici, sociali, produttivi. L’aliquota per gli immobili adibiti ad abitazione principale, quindi, e relative pertinenze (le pertinenze dell’abitazione principale sono quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate) è stata fissata allo 0,40%, tra le più basse in Italia tra i capoluoghi di provincia, e ben al di sotto della media nazionale che si attesta, invece, allo 0,45%. L’aliquota per gli immobili non adibiti ad abitazione principale è del 10,6 per mille, mentre quella per i fabbricati rurali ad uso strumentale è dello 0,20%. Il regolamento per l’applicazione dell’Imu prevede, anche, delle agevolazioni per le fasce più deboli della popolazione. Sono previste, infatti, detrazioni per quei nuclei familiari nei quali siano presenti persone in condizioni di invalidità permanente. La detrazione, sull’abitazione principale, è elevata a 250 euro nel caso in cui dimori abitualmente e risieda anagraficamente nell’abitazione principale un soggetto passivo portatore di handicap con invalidità pari o superiore al 90% debitamente documentata. La detrazione compete esclusivamente agli immobili di categoria catastale A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 con l’esclusione della tipologia catastale A/1, A/8, A/9. Non solo. Nel regolamento sono previste agevolazioni anche per chi abbia locali commerciali sfitti da tempo. Per gli immobili di categoria C/1, infatti, sparsi su tutto il territorio comunale, non locati da almeno 9 mesi nel corso dell’anno antecedente all’anno d’imposta, l’aliquota Imu scende dal 10,6 per mille al 9,6 per mille. Evidente la soddisfazione dell’assessore alle Finanze Riccardo Mastrangeli: “Mi preme, innanzitutto, rivolgere un sentito ringraziamento a tutta la struttura del settore finanze, ai miei collaboratori, alla giunta comunale e ai membri della commissione bilancio per l’enorme e faticoso lavoro svolto e culminato in un risultato di apprezzabile livello. L’intera manovra ha voluto accordare la massima tutela alle fasce più deboli della popolazione in linea con gli impegni presi durante la campagna elettorale. Nonostante i limitati spazi di manovra imposti dalla Corte dei conti per il nostro conclamato deficit finanziario ereditato dal passato, abbiamo messo in campo provvedimenti tesi al riequilibrio da una parte, ma che salvaguardano gli interessi della città dall’altra. E mi spiego meglio. L’aliquota sulla prima casa, ad esempio, è tra le più basse in Italia e inferiore di mezzo punto alla media nazionale; nonostante abbiamo registrato minori trasferimenti dallo stato centrale per ben 2 milioni, non abbiamo aumentato le tariffe dei servizi (mensa, scuolabus, asili ecc…) ed abbiamo previsto specifiche detrazioni per i cittadini in maggiore difficoltà. Su suggerimento dell’assessore alle attività produttive Massimiliano Tagliaferri, siamo venuti incontro ai proprietari di locali commerciali che, principalmente a causa della crisi economica, non riescono ad affittare i propri immobili. E’ stato svolto un lavoro frutto di un serio studio condotto in questi mesi durante i quali, per molto tempo, si è operato in una vera incertezza sulle modalità di applicazione. Questo ci ha indotto ad aspettare, per valutare e, soprattutto, tenere conto dell’impatto che questa imposta ha nel territorio, cercando di coniugare elementi fondamentali tra loro diversi come la necessità di far quadrare i bilanci dell’ente, salvaguardare i proprietari delle prime case, salvaguardare quelle famiglie che vivono gravi problemi sociali, non gravare troppo sui piccoli proprietari". Nella seduta di consiglio comunale è stata approvata anche la nuova aliquota dell’addizionale comunale Irpef fissata allo 0,8% “una aliquota – come dice l’assessore Mastrangeli -  di carattere progressiva che chiede di più a chi ha di più”. Si stima che dall’Imu dovrebbero confluire nelle casse comunali 10 milioni di euro, mentre dall’addizionale comunale Irpef dovrebbero arrivare 5 milioni di euro.