FIAT: "IL MINISTRO FORNERO INTERVENGA"

A tuonare è la capogruppo regionale Idv, Anna Maria Tedeschi

"La  Fornero, ministro del Lavoro della Repubblica Italiana, dice che non le è piaciuta "la mossa" di Marchionne de 19 lavoratori che vorrebbe mettere in mobilita, ma dice anche che "non entra nel merito di decisioni interne". Che la Fiat sia un'azienda privata ed in quanto tale è libera di gestire la propria organizzazione del lavoro, è cosa fuor di dubbio - scrive in un comunicato la capogruppo regionale Idv, Anna Maria Tedeschi -. Sul fatto invece che il ministro si limiti a parlare di "mossa" che non le è piaciuta, nutro più di qualche dubbio: parliamo di lavoratori che si intende mettere in mobilità pertanto la "mossa" non è solo e tutta interna perché vanno seguite le regole della mobilità. L'aspetto gestionale interno della vicenda deve trovare riscontro ed integrarsi con una valenza pubblica del diritto del lavoro. La Fornero quindi, in quanto garante di queste regole, che fino a prova contraria ancora sono in vigore, non può limitarsi ad usare il verbo "piacere". Sono ben altre le valutazioni che un ministro del Lavoro dovrebbe fare, se non le fa vuol dire che non è garante del rispetto di tali regole, nella fattispecie relative alla mobilità. L'impressione che si ha è che il Governo voglia bonariamente redarguire questo  manager un po' impertinente, ma al quale si è disposti dopotutto a concedere ulteriori risorse pubbliche pena la dipartita oltreoceano. Ma siamo sicuri che senza Marchionne il settore auto in Italia sia morto? Non potrebbe essere vero invece il contrario? E se, proprio per dare una prova di capacità tecnica di governo, il Governo Monti provasse a buttar giù una bozza di politica del trasporto sostenibile, magari riscoprendo la necessita' di produrre autobus? Certo bisognerebbe riportare in vita l'Irisbus di Valle Ufita nell'Avellinese che invece Marchionne ha chiuso! Bisognerebbe investire in nuovi modelli per mercato europeo e fare quindi nuove linee produttive a Cassino. Insomma bisognerebbe fare sul serio invece di continuare a far finta che tutto possa continuare come prima. Se poi invece prima del Paese vengono gli interessi di certe lobbies, allora parliamo linguaggi diversi e lo scontro è inevitabile tra chi tifa Italia e chi tifa altro che Italia non è".