Presentazione del nuovo libro del giornalista Fernando Riccardi

Domani 27 ottobre, ad Ausonia, presso lo splendido auditorium di Santa Maria a Castello, con inizio alle ore 16, si terrà la presentazione dell’ultimo libro del giornalista e scrittore Fernando Riccardi dal titolo “Brigantaggio postunitario. Una storia tutta da scrivere” (Arte stampa 2011). L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale di Ausonia in collaborazione con l’associazione culturale “Gino Santamaria” non nuova ad iniziative di indubbio spessore ed interesse. Il programma prevede gli interventi iniziali di Vincenzo Noce, assessore municipale alla cultura e di Giuseppe Maurizio Santamaria, presidente dell’associazione culturale “Gino Santamaria” che presenterà il convegno. La presentazione del volume, invece, sarà a cura di Roberto Della Rocca, storico, giornalista e direttore responsabile de “Il Giornale del Sud”. Sarà presente, ovviamente, l’autore cui saranno affidate le conclusioni e gli eventuali replicas iwc approfondimenti che potranno scaturire dal dibattito finale. Al termine dell’excursus storico si terrà un concerto di canzoni napoletane, sempre particolarmente apprezzate in qualsiasi contesto, interpretate da Salvatore Viola. L’appuntamento di Ausonia è diretto ad approfondire un periodo molto particolare della storia italiana, assai travagliato e tormentato specialmente per la parte meridionale della penisola ed i suoi abitanti. Nel drammatico decennio che seguì l’unificazione nazionale del nostro paese, che l’anno scorso ha festeggiato il suo 150° compleanno (1861-2011), nel territorio dell’ex Regno delle Due Sicilie infuriò una lotta violenta e senza quartiere. Italiani del nord (piemontesi) combatterono contro italiani del sud (briganti), originando una sanguinosa e terribile guerra civile che non sempre i libri di storia hanno correttamente evidenziato. Il libro di Fernando Riccardi, frutto di lunghe, pazienti e minuziose ricerche negli archivi dell’Italia meridionale, è diretto soprattutto a ricostruire la vera storia del brigantaggio, “una storia che è ancora tutta da scrivere”. Una storia che è ancora troppo poco conosciuta dopo tanti decenni di retorica galoppante ed artificiosa. Eppure non sarà inutile ricordare che proprio in quel periodo si avviò e prese le mosse quella “questione meridionale” che, dopo un secolo e mezzo, resta irrisolta, con un’Italia che ancora marcia vistosamente a due velocità. Tanto che sono in molti a pensare che se oggi esistono due Italie, una ricca e progredita al Nord ed un’altra povera ed in perenne difficoltà al Sud, la causa prima va fatta risalire proprio a quel drammatico decennio quando la nazione fu unita con la forza delle armi, con il terrore, con leggi inique e con un immane bagno di sangue. E chi osò opporsi a tale stato di cose fu bollato con l’epiteto di “brigante” e spesso fucilato sul posto. Tutti fatti questi che la storiografia dominante, sempre troppo partigiana, ha dolosamente tenuto nascosto per tanto, troppo tempo.