"CI BATTEREMO PER SALVARE LA SCUOLA"

Il sindaco Proietto sull'ipotesi di soppressione dell'Istituto comprensivo

“Quanto apprendiamo dagli organi di stampa nei giorni precedenti, che ci auguriamo riportino notizie non verosimili,  ha dell’incredibile e il Comune di Serrone si sta già organizzando per far valere in tutte i modi, politici e legali, il sacrosanto diritto di mantenere l’autonomia del proprio istituto comprensivo. L’oggetto del contendere è che ci sarebbe una proposta di giunta che, non tenendo conto delle realtà dei territori, la Provincia di Frosinone avrebbe infatti approvato un piano del dimensionamento scolastico che sopprimerebbe una decina di istituti, anche laddove le argomentazioni fornite avrebbero fatto ipotizzare il contrario”. Lo dichiara il sindaco di Serrone, Maurizio Proietto, che ha appreso dell’incredibile atto che, inspiegabilmente, anziché difendere le ragioni di un territorio già abbondantemente penalizzato sotto il profilo economico e occupazionale, è costretto a subire ulteriori danni nei servizi fondamentali di prossimità previsti dalla nostra Costituzione e rappresentati da un piano di ridimensionamento scolastico  distante anni luce dalle aspettative dei cittadini. “E’ contraddittorio – spiega Proietto – che le nostre ragioni, che lo scorso anno avevano fatto sì che l’istituto comprensivo di Serrone venisse salvaguardato, oggi sarebbero del tutto ignorate da enti sovracomunali che in quanto soggetto più prossimo ai territori, dovrebbero valutare con maggiore accortezza e lungimiranza. Sia chiaro, non ne facciamo una battaglia di campanile, bensì vogliamo far valere i diritti che abbiamo, sanciti nell’atto di indirizzo della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica (delibera regionale 381 del 2012) che, tra i parametri di riferimento per la definizione di istituzione scolastica autonoma, afferma che in presenza di almeno tre delle condizioni sfavorevoli indicate, la scuola va mantenuta. Le tre condizioni ci sono, ma questo non è al momento bastato. Invitiamo il consiglio provinciale ad esaminare la pratica in oggetto nella sua interezza e confidiamo nella sensibilità e nella concretezza di tutti i gruppi consiliari. Chiaro che, se così non sarà,  porremo la questione dinanzi alla Conferenza regionale permanente per l’istruzione, affinché tragga le dovute conseguenze ed eventualmente le porremo al Tribunale amministrativo regionale.