"CALPESTATO IL RISPETTO DELLE ISTITUZIONI"

A tuonare è il consigliere regionale Pd, Francesco Scalia

“Le dichiarazioni di Paliotta sollecitano alcune amare riflessioni. Innanzitutto, danno conto di un presidente che piega l’Istituzione che rappresenta ai propri interessi personali. Per tre anni ha affermato che non vi fosse incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di Presidente di Provincia, per poter sedere contemporaneamente, ed inutilmente per il nostro territorio, su entrambe le poltrone. Poi, volendosi candidare nuovamente al Parlamento, ha cambiato idea sostenendo l’incompatibilità tra le proprie due cariche ed ha attivato il meccanismo per farsi dichiarare decaduto entro il 28 ottobre, data ultima per poter partecipare alle elezioni politiche. Poi ha cambiato nuovamente idea, consapevole che per lui alle politiche non c’è spazio, e, virando sulle regionali, ha ritenuto di poter rimanere in carica sino all’accettazione della candidatura per quella competizione. Pertanto, ha di fatto bloccato l’esecuzione di una delibera del Consiglio provinciale che gli ha contestato l’incompatibilità tra le sue due cariche, impedendo ai propri uffici di notificargli la contestazione! Valuteranno altri se, come dice Paliotta, in questa vicenda si è superato il limite del codice penale; sicuramente si sono di gran lunga oltrepassati i confini della decenza e del rispetto delle istituzioni che si dovrebbero servire. Alla obiezione, che il presidente Iannarilli sicuramente mi farà, circa il fatto che anch’io sono stato dichiarato decaduto dalla carica di presidente, rispondo che, proprio per evitare il commissariamento della Provincia rifiutai nel 2008 l’offerta di una candidatura eleggibile al Parlamento, mentre ho accettato l’anno successivo di entrare nella giunta Marrazzo perché avrei potuto lasciare, senza traumi, nel maggio 2009 (a meno di un mese dalle elezioni) al vice presidente Materiale la guida della Provincia. Quanto al giudizio sull’operato dell’amministrazione Iannarilli, migliore epitaffio non poteva essere scritto se non da chi, come Paliotta, di quella amministrazione è stato l’assessore di riferimento del presidente: "Nessuna risposta, se non il trito e ritrito ritornello della assoluta priorità da dare alla emergenza e quindi alla ricerca delle responsabilità dei precedenti amministratori provinciali. Come se potesse bastare, a fine mandato, fare l’elenco delle manchevolezze dei predecessori, e non fosse invece necessario rendere conto alle popolazioni ciociare delle cose fatte!”. Questo il comunicato emesso da Francesco Scalia