ARRIVA LA GDF. FIORITO SI DIMETTE

I militari anche a casa dell'ex capogruppo Pdl

ARRIVA LA GDF. FIORITO SI DIMETTE
Accelerazioni nelle indagini che coinvolgono il Pdl alla Regione Lazio e più direttamente l'ex capogruppo Franco Fiorito accusato di peculato. Gli uomini della guardia di finanza tanno hanno infatti effettuato perquisizioni, oltre che presso gli uffici del partito del consiglio regionale, anche nell'abitazione e nell'ufficio privato del consigliere anagnino. Una situazione che ha portato all'autosospensione dal Pdl dello stesso Fiorito, che sarà difeso dall'avvocato Carlo Taormina, dopo la riunione fiume tenutasi nella sede romana del partito in via dell'Umiltà. Sotto la lente degli inquirenti la sua gestione dei fondi del gruppo consiliare del Pdl. Una decisione attesa dai dirigenti pidiellini i cui responsabili regionali saranno convocati a breve dal segretario Angelino Alfano: "Il consigliere regionale del Lazio Franco Fiorito ha comunicato la propria sospensione dal partito - ha annunciato lo stesso Alfano -. Decisione che il Popolo delle libertà ha immediatamente accolto e che implica anche la sua decadenza da segretario provinciale del partito di Frosinone. Convocherò nei prossimi giorni i coordinatori regionali del Lazio per una valutazione sulla situazione politica regionale". Sull'accaduto è intervenuto anche il deputato Pdl, Francesco Giro: "Non sarebbe sbagliato che la Regione Lazio si costituisse parte civile nella vicenda giudiziaria che si sta per aprire. Ciò per difendere l'onorabilità del Lazio e dei cittadini del Lazio. Quanto a Renata Polverini ha il sacrosanto diritto innanzitutto di difendere la credibilità e l'immagine della sua amministrazione che da questa vicenda rischia di ricevere un danno molto grave - ha aggiunto - il nodo da sciogliere è il sistema di finanziamento diretto (e abnorme) dei gruppi politici presenti in consiglio regionale che inevitabilmente dovrà essere rivisto, e in fretta, da cima a fondo. Non basterà solo una (drastica) riduzione dei fondi ai gruppi - ha concluso - ma un controllo ferreo della spesa che ne viene fatta, che attualmente, mi par di capire, non esiste affatto. Sono infatti curioso di vedere anche i bilanci degli altri gruppi". Intanto il tamtam mediatico sulla vicenda non si placa e tra accuse reciproche e cifre folli che sarebbero state sperperate anche per cenette e resort lo scandalo rischia di coinvolgere tutto il partito di Brlusconi e creare allo stesso un pesante danno d'immagine difficilmente recuperabile. Attesa anche la reazione da parte della presidente regionale Renata Polverini.