Si è svolto a Roma, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, on. Francesco Lollobrigida, il tavolo ministeriale sul settore lattiero-caseario, convocato per affrontare la grave crisi che sta colpendo la filiera. Al confronto hanno partecipato le organizzazioni agricole, le cooperative e le imprese dell’industria lattiero-casearia.
Il referente nazionale del settore lattiero-caseario di Copagri, Roberto Cavaliere, presente ai lavori, ha evidenziato la necessità di raggiungere un’intesa rapida ed efficace.
Le parti hanno concordato un percorso per il primo trimestre 2026, con l’obiettivo di riportare i livelli produttivi a quelli registrati nel primo trimestre 2025. Il nuovo meccanismo di determinazione del prezzo prevederà un sistema di indicizzazione con una specifica differenziazione per le quantità eccedenti il riferimento del 2025.
È stato inoltre stabilito un nuovo incontro per febbraio 2026, volto a monitorare l’evoluzione del mercato e a sollecitare l’attivazione di misure europee di sostegno.
Tra gli impegni assunti:
- ritiro dell’intera produzione di latte italiano e rientro delle disdette contrattuali;
- incremento delle risorse destinate al bando indigenti (grana e latte UHT), al progetto “Latte nelle scuole” e alle campagne di promozione del consumo di latte;
- maggiori stanziamenti per programmi di internazionalizzazione finalizzati all’aumento dell’export di formaggi e latticini italiani;
- mantenimento dei livelli produttivi del trimestre gennaio-marzo 2026 in linea con quelli del primo trimestre 2025.
Il Ministro ha inoltre espresso l’impegno a sostenere iniziative europee per la gestione della crisi, valutando anche l’ipotesi di misure volontarie di riduzione produttiva nei Paesi del Nord Europa, indennizzate da fondi UE, sul modello del 2016.
Il tavolo tornerà a riunirsi a febbraio per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti.
Dichiarazione di Roberto Cavaliere (Copagri):
“L’accordo era indispensabile per stabilizzare una situazione critica che rischiava di provocare gravi conseguenze per i produttori. Copagri chiede l’attivazione, già dalle prime settimane del 2026, di un tavolo programmatico permanente. I costi di produzione devono diventare un riferimento stabile nelle intese, e servono misure anti-crisi strutturate a livello comunitario: un mercato europeo privo di regole mette a rischio i produttori, con la possibilità di perdere qualità e tradizione. L’Italia, essendo importatrice di latte e derivati, non può farcela da sola. Da marzo sarà necessario riportare il prezzo ai livelli del 2025, altrimenti i produttori potrebbero subire perdite superiori al miliardo di euro”.