OPERAZIONE "LOW COST"

Nuovi arresti e perquisizioni. Guardia di finanza e Polizia di Stato eseguono altre tre ordinanze di custodia cautelare

Questa mattina sono state eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Frosinone e dalla Squadra Mobile di Frosinone tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. Le misure si vanno ad aggiungere alle 15 già eseguite lo scorso 11 febbraio con le quali era stata individuata e smantellata un’associazione criminale che a fronte di erogazione di tangenti cancellava, per centinaia di migliaia di euro, debiti che lo Stato vantava nei confronti dei contribuenti. A finire oggi nella rete degli investigatori un trentaquattrenne romano dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Roma che materialmente accedeva nel sistema informatico per manomettere le cartelle il quale, su indicazione dell’altro dipendente precedentemente arrestato, entrava nel sistema informatico, in uso all’Agenzia delle Entrate, e provvedeva allo sgravio delle cartelle in “autotutela” o inseriva l’esistenza di un ricorso che sospendeva la pretesa erariale. Coinvolto anche un cinquantasettenne romano commercialista che all’interno dell’organizzazione procacciava i clienti in ragione della sua conoscenza delle posizioni debitorie di questi, nonché un cinquantacinquenne sempre romano commerciante, già detenuto nell’ambito della stessa indagine, anche quest’ultimo con il ruolo di procacciatore di clienti. Gli arresti di oggi infliggono un ulteriore decisivo colpo all’associazione a delinquere disarticolata lo scorso febbraio, la quale aveva come protagonisti numerosi soggetti che, a vario titolo, si adoperavano per neutralizzare crediti erariali ottenendo illeciti profitti. Mente dell’organizzazione, un cinquantatreenne napoletano che manteneva le fila di tutta l’illecita attività, con il compito di procacciare imprenditori con debiti tributari ed erariali ai quali prometteva la cancellazione a fronte di pagamenti di somme di gran lunga inferiori a quelle dovute. L’indagine ha permesso di accertare che la percentuale da corrispondere si aggirava intorno al 20/30 percento degli importi contestati: in un caso per una cartella esattoriale di 200.000 euro è stato richiesto un corrispettivo di 40.000 euro. Sempre quest’ultimo stabiliva le modalità di spartizione tra i vari complici delle somme indebitamente percepite. L’organizzazione smantellata si avvaleva di una rete di procacciatori piuttosto fitta ed articolata e coinvolgeva anche studi di commercialisti oltre ad imprenditori  e commercianti di varie regioni d’Italia, situate per lo più nel Lazio, Umbria ed Abruzzo. Fino ad oggi sono state eseguite 71 perquisizioni nei confronti di altrettanti complici, tutti debitori, che hanno illecitamente richiesto e/o ottenuto la cancellazione o lo sgravio delle loro pendenze debitorie,  nei cui confronti pende l’accusa di corruzione. Le persone arrestate dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, falso ed accesso abusivo a sistema informatico.