"L'ISTRUZIONE E LA CULTURA TORNINO ALL'ASSESSORATO"

L'appello è lanciato dal consigliere Pierluigi Sanna che critica l'assegnazione di tali deleghe a diversi consiglieri

"Cari concittadini, associazioni, colleghi consiglieri, ho deciso di scrivere questa lettera per lanciare a voi tutti un appello accorato. Sono diversi giorni che ci penso ma credo che non si possa davvero tacere dinanzi al fatto che il Comune di Colleferro, dopo il rimpasto della giunta Cacciotti, non ha più un assessore all'Istruzione e Cultura e le varie deleghe sono state sparpagliate tra ben quattro consiglieri che, naturalmente non fanno parte della giunta. Questo storico assessorato ha sempre ricoperto un ruolo cruciale, al di la delle persone che lo hanno rivestito, proprio per l'importanza degli ambiti d'azione, per i temi trattati; temi che vanno dalla promozione e diffusione della cultura al contrasto di fenomeni come l'abbandono scolastico. Colleferro è certamente una città con tanti problemi concernenti la situazione ambientale e quella occupazionale, ha di sicuro un'amministrazione che non brilla ne sotto il profilo del ricambio generazionale (il nuovo assessore supera i 70 anni) ne sotto quello dell'attenzione ai temi della cultura, ne sotto molti altri profili. Sono però convinto che il cambiamento può avvenire solamente attraverso la cultura e mi sembra davvero doveroso gridare dinanzi allo smantellamento di questo assessorato. Le deleghe alla Cultura, Università, Pubblica istruzione, Formazione, Spettacolo, Grandi eventi vengono sparpagliate e quindi depotenziate nel loro scopo per saziare gli appetiti di una maggioranza litigiosa, ansiosa di spartirsi le briciole rimaste dopo vent'anni di mal governo. L'assessorato all'Istruzione e Cultura è quasi un simbolo in tutti i Comuni italiani e non si può demolirlo a fini politici mettendo miseramente il punto ad un pezzo di storia comunale. Colleferro vede già da troppo tempo bistrattare questi argomenti ai quali si preferiscono le luminarie, i fuochi d'artificio, le sfilate. Eventi di “cultura programmata” che, non preoccupano chi amministra e sterilizzano la mente di chi guarda, mentre la scuola appassisce lentamente e solo associazioni, privati cittadini e parrocchie raccolgono quella cultura gettata a terra dalle istituzioni. L'appello è alla mobilitazione". Il consigliere Pierluigi Sanna