Trasformare l'agricoltura da degenerativa a generativa, in sistema olistico "che migliora tutto, non distrugge le risorse ma le crea". E' la via alla sostenibilità agroalimentare proposta da Hunter Lovins, autrice e attivista in materia di sostenibilità ambientale, presidente del think tank Natural Capitalism Solutions, che è intervenuta alla prima giornata di lavori del Food Economy Summit, promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nell'ambito di Milano Food City 2019. Secondo l'attivista americana, l'agricoltura generativa "è la soluzione alla crisi del terreno, del clima, del cambiamento climatico". Le persone pensano "che i piccoli agricoltori non possano dare da mangiare al mondo, ma coltivare attraverso un terreno organico è l'unico modo per dare da mangiare a tutti - ha aggiunto -. Non attraverso le grandi industrie. Ad esempio i piccoli produttori producono il 70% del cibo in Africa. Questo tipo di agricoltura protegge i territori e la bio diversità, ma noi andiamo nella direzione opposta". Le conseguenze di politiche alimentari "che non hanno successo sono prima di tutto politiche di sviluppo inconsistenti - ha concluso - e questo può portare a guerre e disordini".