Anche il 2018 sembra essere un anno nero per l'agricoltura sarda.
A lanciare l'allarme è Copagri: "Dopo le varie calamità che hanno interessato l'agricoltura sarda nel 2017, con un danno complessivo pari a 300 milioni 334mila euro, anche il 2018 non è stato tenero con i produttori isolani. Le violente piogge della tarda primavera hanno colpito pesantemente le colture foraggere, la cerealicoltura, la viticoltura, il comparto ortofrutticolo".
E come se non bastasse, sono arrivate le bombe d'acqua e le grandinate agostane a peggiorare la situazione: "Hanno ulteriormente danneggiato la produzione di uva, la frutta pronta per la raccolta, il pomodoro da industria, gli impianti di carciofo e altre colture ortofrutticole", afferma Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna.
Ora sta ai comuni raccogliere dai produttori colpiti i dati relativi ai danni subiti, per poi consegnarli all'agenzia regionale Argea, affinché provveda all'accertamento relojes de imitacion e alla quantificazione delle perdite.
"I tecnici - incalza Copagri - dovranno rapidamente mettersi al lavoro, perché sarà la relazione di Argea a consentire alla Giunta regionale di deliberare la richiesta al ministero del riconoscimento dello stato di calamità".