FUTURO INCERTO PER GLI OPERAI DELL'ALSTOM DI COLLEFERRO

La situazione in stallo che perdura oramai da diversi mesi e l?atteggiamento attendista mantenuto da tutte le parti, crea una clima di incertezza e di scetticismo fra gli operai.

Incertezza, irritazione e disillusione, con queste parole si potrebbe vagamente descrivere lo stato d’animo degli operai della Alstom di Colleferro, che continuano oramai da tempo la loro agitazione per protestare contro l’ipotesi di dismissione della fabbrica specializzata nella costruzione di convogli ferroviari.
Un futuro incerto che non rispetta ciò che è stata l’industria ferroviaria colleferrina nei suoi lunghi settanta anni di storia gloriosa. L’attuale fabbrica, infatti, era parte di un più ampio complesso industriale destinato alla realizzazione del materiale ferroviario di proprietà della FIAT Ferroviaria.
Nel 2000 l'Alstom acquisí la FIAT Ferroviaria, l'azienda italiana di Savigliano che produce il Pendolino accrescendo in tal modo la sua presenza nel settore delle costruzioni ferroviarie. Il sito industriale di Colleferro rientrò a far parte di questa acquisizione.
Dieci anni di politica imprenditoriale che ha segnato anche dei momenti di grande sviluppo, durante i quali “i lavoratori hanno fatto dello stabilimento di Colleferro - spiegano le R.S.U. – un sito modello per capacità produttive ad alta produttività e qualità con una gamma di prodotti in grado di soddisfare qualsiasi richiesta di mercato”.
Da circa tre anni però la situazione è cambiata. La crisi occupazionale generata dalla diminuzione degli ordini ha prodotto una significativa diminuzione del personale. Gli operai travolti da questa situazione si ritrovano da tre anni in una situazione di incertezza.  “Per tentare di mediare e giungere ad una accordo che riportasse il lavoro qui nella fabbrica abbiamo chiesto durante questi anni, il coinvolgimento delle forze politiche di tutte gli schieramenti. Però, ad oggi- chiariscono le R.S.U.- ben poche sono state le garanzie offerte e soprattutto pochi i risultati concreti raggiunti. Ci era stato promesso del  lavoro concreto ed immediato per interrompere il periodo della cassa integrazione iniziato lo scorso marzo, ma al momento non si vede nessuna soluzione all’orizzonte. Sono state disattese tutte le promesse fatte”.
La situazione in stallo che perdura oramai da diversi mesi e l’atteggiamento attendista mantenuto da tutte le parti, crea una clima di incertezza e di scetticismo fra gli operai. “Vogliamo che si raggiungano dei risultati concreti, secondo quanto è stato più volte promesso non soltanto dalle forze politiche ma anche dalla stessa dirigenza della Alstom.  Insomma, ad oggi non sappiamo esattamente quale sarà il  futuro della fabbrica. Non sappiamo con certezza se verrà realizzato la riconversione della stessa nel tanto agognato polo di manutenzione ferroviario unica possibilità per salvare l’azienda. Chiediamo a tutte le parti in causa di ritrovarsi per discutere e giungere finalmente ad una soluzione, ma che sia certa, reale, e che non sia accompagnata da momenti di stallo come quello che stiamo vivendo ora.”
Pertanto, aggiungono i lavoratori, trascorso il periodo estivo, “siamo pronti a riprende l’agitazione a Settembre per far sentire di più la nostra voce e magari ottenere qualche risultato”.