ANAGNI - Gli ambientalisti hanno ribadito il loro no alla combustione di car-fluff, attraverso un affollato convegno con la partecipazione di esperti. Intanto è slittata la conferenza dei servizi alla Regione di lunedì scorso.
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CAR-FLUFF, SLITTA LA CONFERENZA DEI SERVIZI ALLA PISANA

ANAGNI - Gli ambientalisti hanno ribadito il loro no alla combustione di car-fluff, attraverso un affollato convegno con la partecipazione di esperti. Intanto è slittata la conferenza dei servizi alla Regione di lunedì scorso.

Slitta al 7 aprile, su richiesta della Prefettura, la conferenza dei servizi alla Regione Lazio per discutere l'istanza, presentata dalla Marangoni Tyre, di autorizzazione alla combustione di car-fluff nell'inceneritore di via Anticolana. La riunione, inizialmente convocata per lunedì scorso, andrà ad aggiornarsi a dopo le elezioni regionali e, probabilmente, non sarà comunque quella decisiva. Nei giorni scorsi, intanto, il dottor Gerardo Magale, direttore dello stabilimento di Anagni, ha assicurato che non è la Marangoni la responsabile dell'inquinamento da diossina in località Quattrostrade, annunciando i risultati degli esami effettuati sui fumi emessi dal termovalorizzatore. Le analisi sono state eseguite, secondo quanto ha affermato lo stesso Magale, contemporaneamente a quelle effettuate dall'Arpa Lazio. "Con una società specializzata, la Ecochimica Romana, abbiamo effettuato le campionature sui fumi emessi dall'inceneritore che, in questo lungo periodo, è stato implicitamente sotto accusa. Ebbene, le analisi mostrano emissioni di diossina pari a 1,5 picogrammi, a fronte del limite massimo di tollerabilità previsto dalla legge e fissato a 100 picogrammi per normal metrocubo". Insomma, "l'untore" è da ricercare altrove. "Lo andiamo dicendo ormai da mesi - ha aggiunto Magale - ma sembra che nessuno voglia ascoltarci. Ormai si è generato un tale allarmismo tra i cittadini che sembra difficile prendere atto della realtà anche di fronte all'evidenza". Lo stesso Magale rassicura anche in merito alla sicurezza dell'inceneritore nell'eventualità in cui la conferenza dei servizi autorizzasse la combustione di car-fluff, la parte non metallica rimanente dalla demolizione delle automibili: "Abbiamo già eseguito numerosi controlli nel periodo in cui, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, abbiamo sperimentato la combustione di car-fluff. Non è la Marangoni a emettere diossina nell'ambiente". Tanto è certa l'azienda di non essere responsabile, da aver anticipato i risultati delle analisi da essa richieste, ben sapendo che le stesse sono state eseguite anche dall'Arpa, che tuttavia non ha ancora reso noti gli esiti. Nel frattempo, si è svolto il secondo convegno organizzato da Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Das, Anagni Viva e comitati di quartiere Osteria della Fontana, Vox Populi e Ponte del Papa. Il convegno-assemblea sul tema "Inceneritore Marangoni: tutte le ragioni dell'incompatibilità", ha visto la partecipazione del dottor Stefano Raccanelli, chimico ambientale, responsabile del laboratorio Microinquinanti organici del Consorzio interuniversitario nazionale "La Chimica per l'ambiente", intervenuto sul tema "Gli impianti di incenerimento dei rifiuti, rischi per le persone e il territorio derivanti dall'inquinamento di microinquinanti organici: diossina, Pcb, Ipa". Nel corso del suo intervento, il dottor Roccanelli si è soffermato sui rischi connessi all'esposizione ai microinquinanti, diossina in particolare, sostenendo che a rendere particolarmente pericoloso l'assorbimento di simili sostanze è soprattutto l'accumulo che se ne determina da un'esposizione continua e prolungata nel tempo. Nel corso del convegno è stata data lettura anche di una nota inviata dal vescovo diocesano Lorenzo Loppa, che ha condannato l'uso dissennato delle risorse naturali, lo scarso rispetto per l'ambiente e il territorio, criticando in sostanza i mali di una industrializzazione scriteriata e priva di controlli.