Comitato Sorveglianza: criticita' misure a superficie

Copagri, Cia e Confagricoltura Lazio scrivono alla Regione

Comitato Sorveglianza: criticita' misure a superficie

Copagri Lazio, Cia Lazio e Confagricoltura Lazio scrivono all'assessore regionale.

Ecco il testo della lettera:

osmrtnice smrtovnice

In occasione dell’ultimo Comitato di Sorveglianza le scriventi organizzazioni ritengono opportuno esprimere delle ulteriori considerazioni al fine di ampliare l’orizzonte delle azioni in corso e future con il comune obiettivo del rilancio dell’attività produttiva agricola nel Lazio che tutti ci attendiamo. Infatti, accanto alla incisività della Regione Lazio nell’azione di sostegno alla misura giovani, con l’incremento di altri 9MIL€ reperiti con fondi non derivanti dai tradizionali strumenti riferiti al settore, i quali consentiranno lo scorrimento delle graduatorie di 128 unità, che accogliamo con favore, altre questioni impongono una specifica attenzione. Nel ribadire la centralità dell’impresa agricola non vogliamo fraintendimenti: l’impresa agricola rappresenta il pilastro del sistema rurale per la natura delle attività economiche che genera nonché per le positive ricadute in ambito socio-economico e nella salvaguardia territoriale e ambientale. Ed è per questo che siamo convinti che le misure a superfice siano strategiche e tra le uniche in grado, accanto a quanto previsto per gli investimenti, di garantire un reale sostegno al tessuto produttivo agricolo con l’effetto indotto di traino, sia per le filiere dei distretti di produzione che per il territorio e le aree rurali più in generale. La qual cosa andrà tenuta sempre presente anche nella futura programmazione economica. La misura 14 (benessere animale) che ha riscontrato grande interesse nel mondo delle imprese, in particolare, andando a incidere fortemente sugli investimenti aziendali va a soddisfare le esigenze di cui ai precedenti capoversi, e consente alle aziende di mantenere e, in molti casi, di aumentare la competitività dei prodotti laziali su un mercato sempre più soggetto a crisi congiunturali e strutturali in cui l’impresa agricola rimane l’anello debole. In tal senso quindi, ferma restando la centralità, anche futura, della misura per il nostro comparto zootecnico, le scelte ad essa riferita dovranno essere sin da ora inevitabilmente indirizzate allo sviluppo e al rilancio del nostro sistema zootecnico, comparto fondamentale del nostro sistema produttivo agricolo regionale. Altra criticità che intendiamo evidenziare riguarda la misura 13.1 (cd. indennità compensativa): l’ultimo taglio trasversale del 40% non aiuta, anzi pregiudica il delicato quanto instabile equilibrio delle imprese agricole, in particolare per quelle ricadenti nelle aree marginali e montane, tanto care a chi scrive di ruralità, quanto ignorate nei fatti e, in mancanza di incentivi, destinate al continuo e progressivo depauperamento economico e sociale. Non si spiega infatti la grande importanza data (a parole) alle zone interne, al presidio di un territorio in cui vivono centinaia di migliaia di persone, che, nei fatti, continua ad essere fortemente penalizzato proprio in termini di sviluppo e progresso dell’attività agricola, che in queste zone rappresenta l’unico concreto presidio e volano per il rilancio dell’attività economica e dello sviluppo sociale.

In estrema sintesi, per le scriventi organizzazioni, in vista della messa in campo di una programmazione più generale del nostro comparto produttivo, di cui si evidenzia ogni giorno di più la necessità, le scelte che oggi sono oggetto di decisione, devono essere prese con una chiara visione di prospettiva avendo al centro delle stesse lo sviluppo delle imprese agricole. Per le ragioni sopra richiamate questa nota, che evidenzia problematiche di attualità alle quali si dovrebbe urgentemente porre rimedio, ha per le scriventi organizzazioni una grande valenza, più complessiva, anche per il prossimo futuro in cui saremo chiamati a riprogettare un settore ancora troppo in difficoltà. Dovremo lavorare tutti insieme ad una nuova fondamentale programmazione che tenga conto di tutto questo con l’impresa agricola, nelle sue proprie tante diversificazioni, al centro del sistema socio-economico regionale. In attesa di riscontro inviamo cordiali saluti.