"Le principali problematiche legate al futuro del settore ovicaprino della Sardegna, sulle quali è urgente avviare un serio e costruttivo confronto con gli attori della filiera, riguardano la programmazione produttiva, che è ormai indispensabile per andare a soddisfare le esigenze di mercato e per scongiurare il rischio di squilibri sul piano dell'offerta, e l'interprofessione, fondamentale per concordare strategie comuni tra i diversi attori della filiera". Queste le parole del vicepresidente nazionale Copagri Alessandro Ranaldi, concludendo a Ittiri (SS) i lavori della tavola rotonda dal titolo "quale futuro in Sardegna per il settore ovicaprino, prezzo del latte", organizzata dalla federazione della Copagri che unisce i territori di Sassari, Olbia e Tempio: “Solo con la programmazione – ha evidenziato Ranaldi – si possono ottenere delle produzioni in linea con le quantita' richieste dal mercato; dall'interprofessione, invece, possono derivare risvolti positivi anche dal punto di vista del reddito”. Ai lavori, che hanno fatto registrare un notevole successo di pubblico, sono inoltre intervenuti, tra gli altri, l'assessore comunale all'agricoltura Gian Mario Cossu, il presidente della Copagri Sardegna Ignazio Cirronis e il presidente della Copagri Sassari, Olbia e Tempio Paolo Ninniri: “Durante i lavori – hanno spiegato – e' stata sottolineata in diversi interventi la necessita', gia' manifestata dalla confederazione produttori agricoli, di attivare un tavolo nazionale di filiera dell'ovicaprino e di emanare un decreto ministeriale per imporre a tutti i caseifici ovicaprini di dichiarare mensilmente le quantita' di latte trasformato, sempre nell'ottica di poter programmare la produzione e stimare l'offerta".