Aumentano i firmatari del protocollo d'intesa per migliorare il grano duro italiano siglato a Dicembre. A Copagri, Aidepi, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia, Confagricoltura e Italmopa si affiancano Assosementi e Compag. Il protocollo, precisa un comunicato stampa congiunto diffuso durante l'incontro, individua cinque ambiti di intervento: incrementare la disponibilità di grano duro nazionale di qualità e prodotto in modo sostenibile per venire incontro alle esigenze dell'industria molitoria; incentivare e sostenere l'agricoltura virtuosa, con premi di produzione legati al raggiungimento di standard qualitativi del grano e alle caratteristiche del territorio di produzione; concentrare progressivamente l'offerta di grano duro e censire i centri di stoccaggio idonei alla conservazione del grano duro di qualità; stimolare formazione, ricerca e innovazione nella filiera italiana grano-semola-pasta; promuovere e difendere in maniera coesa un'immagine forte della pasta italiana, garantirne la sicurezza anche attraverso la tracciabilità informatica dei vari passaggi della filiera”. Per mappare e raccogliere dati sulla produzione di grano sul territorio nazionale è stata avviata anche una collaborazione triennale delle organizzazione con l’università della Tuscia, per difendere il Made in Italy e promuoverlo con l'innovazione perché' ci sono tutti i presupposti per poterlo fare. Il presidente nazionale Copagri Franco VERRASCINA ha ribadito che "un agricoltore isolato, anche se produce eccellenze, non ha futuro, e lo stesso vale per l'industria", sottolineando che il protocollo "è un modo per capire come fare reddito. Da oggi parte l'impegno per vedere come produrre più quantità e qualità", ha proseguito VERRASCINA, secondo cui "è arrivato il momento di chiedere alla politica un piano cerealicolo nazionale che porti avanti tutto quello che abbiamo sottoscritto nell'intesa".