Conflitti Festival. La sala Restagno invasa dai manifestanti.

Bilancio positivo della seconda edizione di Conflitti Festival del racconto audiovisivo e giornalistico. Si è trattato di una edizione voluta con forza dal direttore artistico e dal Comune di Cassino, per dar seguito ad una iniziativa che lo scorso anno ha portato nomi illustri del cinema e dello spettacolo del panorama nazionale ed internazionale. L’edizione 2013 è stata organizzata con un taglio culturale diverso, ma con momenti di elevata cultura. Gli incontri di giovedì pomeriggio con Stefania Gigante, Giuseppe Troiano, Gabriele Perretta, Giacomo Ravesi, Vincenzo Martorella e Annalisa Venditti, hanno regalato un pomeriggio culturale in cui si è parlato di arte, musica, letteratura e storia dei conflitti bellici (soprattutto della battaglia di Cassino, della seconda guerra mondiale). Un pomeriggio in cui gli intervenuti hanno dato prova di come, i conflitti, soprattutto le guerre, possono influenzare le correnti artistiche, letterarie, musicale. Venerdì mattina, giornata conclusiva la Sala Restagno del Comune di Cassino somigliava a Piazza Taksim, a Istanbul. Rino Bianchi, fotografo freelance, collaboratore di varie testate nazionali ed internazionali, ci ha teletrasportati con la mente in Turchia. La sua mostra Donne nella “Resistenza” Rolex Replica Watches tra passato e presente. Da Imrali a piazza Taksim Gezi Park Istanbul, è divenuta una installazione, grazie alla collaborazione di Annalisa Venditti, autrice Rai, che ha portato il caos nella sala Restagno, riproducendo frammento di un luogo di protesta. Il vernissage parlava di due donne della resistenza, Joyce Lussu e Sukran Moral, entrambe legate alla Turchia.  Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, più nota con lo pseudonimo di Joyce Lussu è stata una scrittrice, traduttrice, partigiana e poetessa italiana, medaglia d'argento al valor militare, capitano nelle brigate Giustizia e Libertà, seconda moglie del politico e scrittore Emilio Lussu, legata alla Turchia per il fatto di essere stata l'artefice dell'evasione, dall'isola carcere di Imrali, del poeta Nazim Hikmet, poeta definito "rivoluzionario romantico", considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna. Sukran Moral è una artista italo-turca, nota nel mondo per la sua lotta all’integralismo e a favore dei diritti delle donne. Sukan, che in questo momento protesta a piazza Taksim, in nome della libertà, della democrazia turca minacciata da una involuzione di tipo integralista islamico, è stata autrice nei giorni scorsi di una performance: si è tagliata il ventre. Non è un atto autolesionista, bensì un atto di sfida: nella cultura turca, tagliarsi equivale a sfidare qualcuno, è l’omologo dello schiaffeggiare qualcuno con un guanto. Un gesto, quello di Sukran, rivolto al governo di Erdogan che, eletto dal popolo, sta cercando di scardinare l’ordinamento democratico della sua nazione. I media italiani hanno dipinto i fatti di piazza Taksim a Istanbul come una protesta ecologista. Il messaggio che passa attraverso i nostri mezzi di informazione è, purtroppo, completamente errato. Il governo turco inoltre riesce a bloccare i maggiori sociali network e motori di ricerca, creando quindi maggior disinformazione. Rino Bianchi, comunica con sua moglie Sukran Moral, attraverso Skype, unico mezzo digitale che la Turchia, pare non esser riuscita a controllare. Piazza Taksim è un luogo di incontro e confronto, dove nascono idee in grado di muovere l'opinione pubblica turca. Un luogo multietnico dove nasce un pensiero collettivo che mette paura al regime di Erdogan. I turchi, popolo democratico da almeno 20 anni prima dell'Italia, si diedero il suffragio universale e una costituzione laica. La distruzione di piazza Taksim, considerata il salotto culturale di Istanbul e della Turchia, rappresenterebbe il primo passo verso l'instaurazione di uno stato fortemente caratterizzato dall'integralismo islamico. E le ripercussioni sarebbero disastrose per l'intera Europa. Si è parlato di questo a Conflitti Festival del racconto audiovisivo e giornalistico con Rino Bianchi, Stefania Cigarini e Giovanni Curtis. Le dinamiche in atto in Turchia, sono le stesse che hanno portato, ad esempio, L'Iran ad essere uno stato confessionale.