IANNARILLI: “PREOCCUPATO PER LA SITUAZIONE DEL FINANZIAMENTO ALLE IMPRESE"

Il presidente provinciale intervenuto all'appuntamento dell'intergruppo parlamentare cui hanno preso parte personaggi di spicco

“Ho partecipato, come accade da qualche anno, all’incontro dell’intergruppo parlamentare (Camera e Senato). Gli ospiti, come di consueto, sono di altissimo livello. Ho avuto il piacere di ascoltare il cardinale Camillo Ruini, in occasione della pubblicazione del volume “Intervista su Dio. Le parole della fede, il cammino della ragione”, il presidente della Fondazione per la sussidiarità Giorgio Vittadini, il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e numerosi altri. Con Ruini si è discusso ampiamente delle nostra politica, quella in favore dei cittadini. Dell’utilizzo del potere e della grande responsabilità di chi è chiamato a esercitarlo. Naturalmente è di grande attualità il problema di alcune personalità che ne hanno fatto un uso manifestamente distorto. Occorre, in sintesi, tornare ad ascoltare, ad essere presenti, conoscere i disagi, operare per lenirli. Molto interessante l’incontro con Vittadini, sul welfare. Un settore in grande crescita nel nostro Paese, sopratutto per quel che riguarda i servizi alla persona. Ciò per le aspettative di vita che si sono notevolmente allungate e la povertà che incombe oramai su fasce sempre più ampie di popolazione. Purtroppo le politiche economiche messe in atto dal Governo e anche dalle Regioni, in questi ultimi anni sono andate in senso completamente opposto ai bisogni e le risorse per i servizi si sono sostanzialmente dimezzate. Ho posto una domanda, che reputo molto concreta, sul credito della Piccola impresa, ossatura del Paese, che sta vivendo un momento drammatico non solo sotto il profilo economico ma anche per effetto dei ritardi sui pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Devono avere più di 100 miliardi di euro. Le risposte che ho ottenuto non sono state rassicuranti, purtroppo. Le insicurezze dovute ai messaggi, che si sono succeduti, sulla tassazione dei depositi bancari, oltre alle voci di crisi o addirittura di fuoriuscita dall’euro, hanno favorito la fuga dei capitali in luoghi sicuri: circa 150 miliardi di liquidità sono migrati in altri paesi. Naturalmente ciò si traduce in grandi problemi per il credito all’impresa. Un fatto che mi preoccupa molto e sul quale, ritengo, si sia fatto realmente troppo poco.  Tengo a mente, infatti, le esigenze specifiche del nostro territorio, dove il tessuto economico è legato a doppio filo con le piccole e medie imprese. Con esso le speranze di rilancio di sviluppo”.