IL GRIDO GENTILE DI 61ZERO

Riuscita manifestazione in difesa della Valle del Sacco

IL GRIDO GENTILE DI 61ZERO

Si è svolta in un clima di festa e senza i tanto temuti incidenti la manifestazione "61zero" organizzata dal comitato Valle del Sacco contro la costruzione dell'impianto di Tmb e più in generale contro l'inquinamento che da anni sta ditruggendo l'area compresa nel territorio tra Anagni, Colleferro e Paliano. Forte la partecipazione popolare soprattutto a livello giovanile, dimostrazione questa dell'attaccamento della popolazione di ogni età per la propria terra e soprattutto per la propria e altrui salute. la manifestazione rappresenta, a quanto fanno sapere dall'organizzazione, un punto di partenza nel tentativo di ribaltare una situazione ambientale ad alto rischio. Un primo tentativo anzitutto di attirare l'attenzione dei cittadini e creare un circuito di partecipazione per far si che si possa arrivare quanto prima a una soluzione efficace. Da qui bisognerà ora partire per far si che le idee e le speranze dei manifestanti diventino realtà. Un documento è stato redatto dagli stessi organizzatori e la speranza è che la politica si adoperi realmente per le esigenze dei cittadini tornando a lavorare per loro e non soltanto approfittandone in cerca di voto. A seguito potete trovare il documento scritto dall'organizzazione.

“Nel 2000 alcuni cittadini di Colleferro bloccavano il cantiere dove si stavano costruendo gli inceneritori. Vennero fatti sgomberare con la forza, denunciati e sanzionati per una somma pari al costo della propria abitazione;in seguito la denuncia fu ritirata ma questa brutta pagina della nostra storia fu la prova generale per la creazione di un territorio completamente asservito a raccogliere tutto quello che disturba, tutto ciò che inquina, tutto ciò che nega il diritto alla salute e quindi all’abitare. Quella battaglia fu fatta nell’isolamento totale: la convinzione che l’incenerimento producesse diossine, polveri sottili, che si sono dimostrate causa di incrementi di patologie tumorali, era allora poco diffusa. Furono troppe le menzogne, ci fecero credere che quello fosse l’unico modo per la chiusura della discarica. Nel frattempo nessuno si preoccupava di risanare il territorio dall’inquinamento provocato dalle produzioni chimiche del passato; cadde il silenzio sui siti contaminati per la presenza di fusti tossici. Oggi sappiamo bene che quegli impianti, come hanno certificato i Noe nel 2009, sono stati a lungo fuorilegge, sappiamo che sono andati in fumo centinaia di milioni di euro, come attesta la sentenza della Corte dei conti, e che gli inceneritori sono effettivamente dannosi per la salute. Di fatto la discarica ha continuato a crescere così come la percentuale di tumori. Nonostante sia evidente il fallimento sotto il profilo ambientale ed economico, qualcuno ancora vuole installare nuovi mostri ecologici per produrre combustibile per gli inceneritori e materiale per il conferimento in discarica: 300.000 tonnellate di rifiuti arriverebbero, ogni anno, da Roma pregiudicando ogni possibilità di risanamento. Ancora una volta siamo considerati cittadini di serie B e capaci solo di creare una adiposa classe politica locale, funzionale alla creazione di inaccettabili costosi impianti inquinanti, personaggi ai quali i vertici ipocriti dei loro partiti, hanno incautamente aperto l’ascensore del successo politico. Questa giornata dimostra la volontà dei cittadini di cambiare rotta , di respirare finalmente aria pulita, di tornare a coltivare la terra senza il timore di trovarla avvelenata e di avvelenare chi si nutre dei suoi frutti, di lavorare in una fabbrica che sia il risultato di una riconversione finalizzata alla produzione di beni eco sostenibili. Vogliamo tornare a bere la nostra acqua, camminare lungo il nostro fiume. Siamo consapevoli che questi risultati non sono immediati ma oggi pretendiamo di essere ascoltati, non accettiamo più ricette elaborate altrove. Che cali definitivamente il sipario della disgustosa commedia dell’arte fatta di guerre tra poveri accese dai soliti ricchi. La Valle del Sacco vuole cambiare! Siamo decisi a lottare insieme, con varie anime, ma con un'identità nuova; un’intera ed unica comunità proiettata verso un futuro sostenibile e pulito. Associazioni ambientaliste, circoli territoriali, comitati e cittadini attivi hanno dato vita a questo coordinamento. Non siamo più divisi perché voi eco corruttori ci avete uniti. Coltiviamo un senso civico ed una voglia di riscatto. Siamo un gruppo di pressione che le amministrazioni e i poteri forti non potranno più snobbare come spesso è successo in passato. Per questo oggi ci appelliamo ai meno reattivi e chiediamo di unirsi a noi perché non saranno più soli. Possiamo cambiare le cose: innanzitutto trasformandoci in consumatori consapevoli che scelgono di comprare prodotti con meno imballaggi possibile, biologici e provenienti da aziende locali, pretendendo, quindi, che i nostri prodotti enogastronomici, risultato di tradizioni millenarie, siano difesi dalle aggressioni dei grandi interessi. Nelle nostra valle esistono straordinari borghi e città d’arte, noi vogliamo che tornino ad essere centri vitali. La mobilitazione di oggi è solo la partenza di un percorso che vedrà ogni cittadino attivo protagonista. Dall’arretramento in cui ci avete confinati, cari signori che sedete nelle stanze dei bottoni, abbiamo tratto la forza per arrivare a bonificare le vostre coscienze. Avete violentato i nostri ideali costringendoci spesso scegliere tra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro. Ora diciamo basta alle false promesse di lavoro, alla falsa ed inadeguata bonifica; basta ad i troppi e costosi commissari, ad i preziosi consulenti, basta al costante sperpero di denaro pubblico. Nessuno in questa valle dovrà essere più uno zero! Saremo, tutti insieme, una comunità che si rigenera ed autodetermina, per questo chiediamo , anzi, pretendiamo: Raccolta differenziata porta e porta finalizzata al riciclo e quindi chiusura della discarica e dismissione degli inceneritori. Abbandono dei due progetti di impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a Paliano e Colleferro. Dismissione della Turbogas. Realizzazione di impianti di compostaggio comunali per lo smaltimento dei rifiuti organici. Una bonifica efficace dei siti inquinati della Valle del Sacco. Messa in mora di impianti di impianti fotovoltaici su terreno agricolo e l’installazione di questi ultimi su edifici comunali. Rispetto del principio di prossimità. I rifiuti dovranno essere trattati il più vicino possibile ad i luoghi dove essi vengono prodotti. Creazione di ambiti territoriali ottimali di piccole dimensioni per poter contrastare le infiltrazioni delle ecomafie. Incentivi per la promozione di iniziative volte alla riduzione dei rifiuti a monte come l’autocompostaggio, e la riduzione dell’uso degli imballi della plastica attraverso le distribuzioni alla spina di detergenti, bevande, latte, ecc. Sottoscrizione di accordi con istituti universitari per condurre un’adeguata indagine epidemiologica che possa fare luce sullo stato di salute della nostra aree e per studiare metodi per tornare a produrre nei terreni oggi inquinati, alimenti sani. Politiche di sostegno e promozione dei prodotti agricoli di eccellenza, come il vino Cesanese, i formaggi e le castagne delle nostre montagne. Politiche di sostegno all’agricoltura locale. Politiche volte alla mobilità sostenibile ed in particolare per migliorare i collegamenti su ferro con la capitale e offrire condizioni di viaggio dignitose per i lavoratori e gli studenti pendolari. Forte implementazione del verde pubblico per favorire l’abbattimento delle polveri sottili, con creazioni di parchi intercomunali e tutela di quelli già esistenti, dove poter correre, leggere, incontrarsi. Progetti che educhino i cittadini alla prevenzione sanitaria primaria, quella relativa agli stili di vita, all’alimentazione, all’ambiente. Non stiamo chiedendo troppo, stiamo chiedendo il giusto! Il Ministro per l’ambiente è già da tempo stato invitato a venire a vedere di persona ed a condurre un pubblico dibattito. Rinnoviamo a gran voce l’invito. Oggi ci presentiamo come i cittadini della Valle del Sacco, ci unisce il nostro fiume con i problemi di oggi e la speranza per il domani. Chiediamo questo per noi e per i tanti che oggi non possono essere qui perché assistono familiari malati e ricoverati nei centri oncologici, pendolari del dolore a causa di una politica ambientale scellerata, questo è l’unico progetto che può asciugare le loro lacrime”.