FIORITO: "I MIEI GUADAGNI LEGITTIMI", I SUOI BENI SEQUESTRATI

La Gdf da stamani in azione. L'ex capogruppo Pdl alla Pisana non si avvale della facoltà di non rispondere

FIORITO:
Si è svolto oggi a partire dalle ore 13 l’interrogatorio di garanzia per Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl alla Pisana e in arresto presso Regina Coeli da tre giorni. Da stamattina invece si è proceduto al sequestro da parte della guardia di finanza dei beni dello stesso ex consigliere della Regione Lazio. Una giornata dunque piene di attesa per i risvolti che potrebbe avere nel corso delle indagini. Tra i beni sequestrati la villa al Circeo, la jeep comprata per l'emergenza neve a Roma, il Bmw, la Smart, sette conti correnti italiani e quattro esteri. I conti correnti italiani sono stati aperti da Fiorito in istituti di credito di Roma e Anagni mentre i quattro all'estero a Tenerife, Madrid, Santa Cruz e La Coruna. Il sequestro è stato deciso dal gip del Tribunale di Roma perché "risulta contestata e provata una distrazione" di fondi del Pdl di un milione e 357mila euro. Il maxisequestro di beni ha un valore complessivo di un milione e 300 mila euro, proprio quanto la cifra che la Procura di Roma sostiene che Fiorito abbia sottratto ai fondi del Pdl della Regione Lazio. Una cifra finita sui conti di Fiorito e da lui in parte investita in beni immobili. Nel decreto di sequestro è stato disposto che le tre auto siano affidate alla guardia di finanza per attività di polizia giudiziaria mentre il denaro dei conti correnti italiani sarà trasferito al Fondo unico per la giustizia. Per quanto riguarda l’interrogatorio i legali di Fiorito, Carlo Taormina ed Enrico Pavia, non hanno voluto parlare (se non per definire il loro assistito “sereno” prima dell’incontro coi giudici) mentre Fiorito ha professato la propria innocenza: “Quei soldi depositati nei conti era denaro che mi spettava ed era destinato all'attività politica". L’ex capogruppo avrebbe puntato il dito contro quattro consiglieri regionali del Pdl (oltre ad aver detto che “tutti sapevano”), uno dei quali molto vicino al capogruppo pidiellino alla Camera, Fabrizio Cicchitto che non ha preso bene tali illazioni: “Rinvio al mittente le accuse. Nessuno mi ha mai neanche lontanamente informato di ciò che avveniva nella Regione Lazio per ciò che riguardava i fondi al gruppo regionale. né della loro ripartizione, né tantomeno del loro uso fatto da gruppi e da singoli consiglieri regionali”. Martedì i legali di Fiorito presenteranno ricorso contro l’ordine di carcerazione tentando di trasformare l’accusa di peculato in appropriazione indebita.