Il problema Valle del
Sacco arriva fino a Montecitorio. Questa mattina alcuni membri del
coordinamento che porta il nome stesso della valle e che si sta
occupando di porre la giusta attenzione sul problema inquinamento di
un territorio abbastanza martoriato hanno infatti dato vita a un
flash mob davanti la sede del Parlamento italiano. Un'iniziativa
popolare che ha visto i partecipanti richiamare dapprima l'attenzione
dei pendolari che hanno usufruito della tratta Cassino-Roma per
raggiungere la capitale e poi quella della Politica. A far da
portavoce al movimento è stata Rosamaria Chimisso: “Chiediamo
l’immediata chiusura della discarica di Colle Fagiolara che è la
più grande del Lazio dopo Malagrotta. Non si può continuare a
spostare il problema e nascondere la polvere sotto al tappeto”. A
queste parole ha fatto seguito una nota scritta del movimento: “Dopo
anni di sversamento in discarica (Colleferro) - spiegano i promotori
in una nota - e inceneritori di rifiuti (Colleferro), di pneumatici e
di biomasse (Anagni) è giunta la seconda fase di questa obsoleta
gestione dei rifiuti, con l’ipotesi degli impianti di Trattamento
Meccanico Biologico (Colleferro) e a Castellaccio (Paliano). Le
indicazioni della Commissione Bicamerale sul traffico illecito dei
rifiuti, gli studi internazionali che si moltiplicano con valutazioni
sconcertanti, interi territori che insorgono sull’eventualità di
vedere tonnellate di rifiuti interrati, non sono sufficienti per chi,
nel nome dell’emergenza, vuole invadere la Valle del Sacco con
l’arrivo di una quantità enorme di immondizia romana”. Il flash
mob di questa mattina fa da prologo alla manifestazione che si terra
a Colleferro sabato 6 ottobre, denominata “61zero” in cui a
centinaia scenderanno in piazza per manifestare contro lo stupro
ambientale che da troppi anni si perpetra nel territorio della Valle
del Sacco. Due i parlamentari che hanno appoggiato l'iniziativa
odierna: Alessandro Bratti del Pd e Francesco Barbato dell’Idv:
“La Valle del Sacco è uno dei tanti territori del nostro Paese
avvelenati. Laddove vi è inquinamento ci sono anche responsabilità
della politica ed è la ragione per cui accenderò i riflettori del
Parlamento, attivando il mio potere di sindacato ispettivo, per
conoscere e scoprire situazioni che possono essere di pericolo ma
anche per avviare da subito i dovuti interventi di risanamento e
bonifica”.