SCALIA:"PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO DELLO STABILIMENTO FIAT".

“I dati relativi all’andamento della produzione FIAT, destano profonda preoccupazione, visto il calo delle vendite che determinano la sospensione delle catene di montaggio negli stabilimenti italiani. La riduzione delle consegne del 16,7%, che equivale a mezzo punto in meno di quota di mercato per la FIAT, è un segnale che deve spingere i dirigenti e le istituzioni ad adottare misure incisive per salvaguardare le sorti di un’azienda che rappresenta il 5% del PIL nazionale e soprattutto quasi duecentomila posti di lavoro.” Con queste parole il Consigliere Regionale del PD, Francesco Scalia, denuncia la difficile situazione che sta interessando la produzione dell’azienda automobilistica italiana, che nella Provincia di Frosinone rappresenta la più grande realtà industriale.
“Anche nello stabilimento di Piedimonte San Germano – continua Scalia – i continui stop alla produzione, sono la conferma di un settore in crisi. Ormai si lavora solo per metà settimana, con pesanti ripercussioni sui salari dei lavoratori, per non parlare delle gravissime difficoltà in cui versa tutto l’indotto generato dalla FIAT. I piazzali sono pieni di vetture invendute, anche a causa dello sciopero delle bisarche che ormai va avanti da quattro settimane. A Piedimonte, in un impianto operativo solo al 60%, vengono prodotte vetture del segmento “C”, come la Giulietta o la Bravo, che purtroppo risentono di un calo delle vendite anche a causa dei continui aumenti dei carburanti, che spingono gli italiani verso vetture di piccola cilindrata.
Questa situazione deve far riflettere il Governo: è necessario adottare delle misure che vadano incontro anche al mercato dell’auto. C’è bisogno di una nuova politica di investimenti per l’impianto di Piedimonte, anche perché si tratta della struttura più moderna di tutto il Gruppo Fiat, che attualmente riesce ad esportare oltre il 50% della propria produzione.”
In questi giorni, il Premier Monti sta incontrando i dirigenti dell’azienda torinese, per fare il punto sul futuro degli stabilimenti Italiani.
“Il mio auspicio – conclude Scalia – è che l’Azienda e le istituzioni, lavorino ad una soluzione condivisa che aiuti il mercato dell’auto e che soprattutto tuteli le sorti dei tanti dipendenti che ancora oggi lavorano in regime di cassa integrazione ordinaria.”