ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011

Bocciato Berlusconi, il Pd da solo per? non vince. Anzi, ha bisogno delle altre forze politiche per farcela e per definire, cos?, una possibile alternativa di governo.

Bocciato Berlusconi, il Pd da solo però non vince. Anzi, ha bisogno delle altre forze politiche per farcela e per definire, così, una possibile alternativa di governo. Vince però, finalmente, la speranza in una diversa strada per il Paese, una strada costruita con l’ingegno e il sudore delle forze politiche che in questi 15 anni non si sono arrese, ma che devono però dimostrare con i fatti di saper parlare alla popolazione e di indicare un percorso nuovo. I dati di Milano e Napoli dimostrano questo, che il “berlusconismo” si può sconfiggere, ma senza la presunzione del Pd di poter fare a meno di quei partiti come l’Idv e Sinistra Ecologia e Libertà che rappresentano ampi settori del centrosinistra. Il ballottaggio a Milano, con Pisapia (centrosinistra) che stacca di misura il sindaco uscente Moratti, sostenuta direttamente con la candidatura in lista di Silvio Berlusconi è già una vittoria per l’opposizione, una vittoria che andrà confermata dalle urne tra due settimane. Al contrario, il ballottaggio di Napoli segna una doppia sconfitta: quella del centrodestra di Lettieri, che si è fermato al 38%, e quella del Pd di Morcone (19%), staccato di misura dal candidato dell’Idv De Magistris (27%), che dovrà farcela nello scontro diretto tra due settimane. La vittoria di Merola a Bologna (50,46%), anche se netta rispetto al candidato di Pdl e Lega Bernardini (30%), dimostra che il centrosinistra unito è potenzialmente vincente, ma segnala anche un forte voto di protesta e alternativo, alla luce del 9,5% di Bugani, sceso in campo per il Movimento 5 Stelle di Grillo. Anche a Torino la schiacciante vittoria di Fassino (56%) dimostra che l’unione delle forze di centrosinistra è premiata, ma il movimento di Grillo ha sfiorato il 5%, mentre Coppola del Pdl ha di poco superato il 27%.
Se questi sono i dati nazionali, quelli della provincia di Frosinone non sono meno interessanti. Il Pdl vince a metà, nel senso che si piazza nei tre ballottaggi che determineranno le nuove amministrazioni di Cassino, Sora e Alatri, ma comunque non stravince al primo turno, nonostante la vicinanza di Regione Lazio e Provincia di Frosinone. Il Pd perde senza appello, in Ciociaria, dove le divisioni interne e nel centrosinistra hanno avuto un peso determinante. A Cassino e Sora il partito di Bersani non è arrivato neppure al ballottaggio: questo è il momento che i vertici locali del Pd devono cogliere per riflettere attentamente sul fallimento che da anni, ormai, affossa ogni volta di più gli eredi di Ds e Margherita. E per cancellare quanto fatto finora, ricominciando da capo. Il tempo delle analisi politiche è appena iniziato, ma prima occorre soffermarsi sui fatti. E i fatti dicono che a Cassino vanno al ballottaggio Carmelo Palombo (Pdl) con il 37% e Giuseppe Petracone (Idv-Sel-Prc) con il 23%, che stacca di poco Iris Volante, candidato dell’esperimento del grande centro (Udc, Pd, Fli, Psi) rimasta ferma al 21%. Una battaglia all’ultimo voto, per i due sfidanti della sinistra e del centro, che insieme superano comunque la “corazzata” di centrodestra. Ma il ballottaggio non è mai matematica e occorrerà vedere indicazioni  di voto, umori dei cittadini, posizioni degli altri candidati a sindaco. Altra sconfitta bruciante per il Pd a Sora, dove la sfida a due è tra Ernesto Tersigni (Pdl) al 44% ed Enzo Di Stefano al 31% (centristi, Udc e imprimatur della Polverini). Una sfida tutta a destra, che ha messo ai margini i due candidati di sinistra, segnando una duplice sconfitta per i partiti istituzionali (Pd, Sel Idv) che non sono arrivati al 6% con il sostegno a Lombardi, mentre le liste civiche di sinistra che hanno supportato De Donatis hanno superato il 15,5%. Ad Alatri dove il ballottaggio è tra il sindaco uscente Costantino Magliocca (Pdl,) che pure non ha brillato vista la scesa in campo del deputato e presidente provinciale Iannarilli, fermandosi al 38%, e Giuseppe Morini  (Pd, Psi, Idv) al 27%. Determinante per l’esito del ballottaggio potrebbe essere l’indicazione di voto di Patrizio Cittadini, outsider del centrosinistra sostenuto anche da Udc e Sel, che ha raccolto il 22% delle preferenze e si è subito schierato al fianco di Morini. In provincia di Frosinone, dunque, le amministrative mostrano una situazione confusa e piuttosto intricata, che mette comunque in evidenza la crisi che attraversa – anche se con incidenza diversa – i due principali partiti dei due schieramenti, Pd e Pdl.
In provincia di Roma, focus su Colleferro, dove il sindaco uscente Mario Cacciotti ha vinto senza difficoltà al primo turno, sfiorando il 58%, e lasciandosi alle spalle il candidato dell’Idv-Pd Emanuele Girolami, arrivato al 25%, e quello di sinistra Claudio Gessi (Sel e Prc) che ha superato il 14%. Anche a Valmontone, comune con un numero di abitanti inferiore a 15.000, vince il centrodestra di Egidio Calvano (47%), che stacca di misura gli sfidanti Roberto Viganò (Pd, Udc) al 32% e Piero Attiani (lista civica) al 20%.